L’Italia sta attraversando una preoccupante fase di siccità. Non solo al Nord, ma anche al Centro le cose non vanno bene. Il Lago di Bracciano, ad esempio, è in agonia.

loading

Tra i mille problemi che ci troviamo a vivere ultimamente non possiamo trascurare quelli di carattere ambientale. È sotto gli occhi di tutti il fatto che l’Italia stia attraversando una fase allarmante di siccità, e nemmeno il lago di Bracciano se la passa bene.

LEGGI ANCHE >> QUESTO VALORE TROPPO ALTO E’ STATO RISCONTRATO NELL’ACQUA DI 883 COMUNI ITALIANI

Da Nord a Sud è allarme siccità

Al Nord non piove da praticamente 3 mesi, e le immagini del Po a secco non hanno bisogno di molti commenti. Soprattutto perché sono immagini di fine inverno, non di piena estate. La situazione siccità è preoccupante nell’area settentrionale dell’Italia, ma le cose non migliorano molto nel Centro.

La situazione del lago di Bracciano

Il Lago di Bracciano, che è una importantissima riserva idrica per Roma, è sempre più in agonia. Come riporta il sito Greenme.it, l’ultimo monitoraggio, effettuato la scorsa settimana dagli esperti del progetto Bracciano Smart Lake, non hanno dato buone notizie. Il 15 marzo infatti la quota del livello del lago è arrivato sotto i 104 centimetri.

Il geologo Alessandro Mecali, consulente del Parco regionale di Bracciano-Martignano, si è occupato del rilevamento. Egli fa sapere che l’allerta è molto alta e che le cose sono destinate a peggiorare se non inizierà a piovere.

LEGGI ANCHE >> BUTTI L’ACQUA DOVE HAI COTTO IL RISO? GRAVE ERRORE

Le conseguenze della siccità

Questa siccità avrebbe gravi ripercussioni sul delicato ecosistema del lago di Bracciano, che rappresenta l’habitat per specie come il fistione turco, germani reali e moriglioni. Come se non bastasse, la siccità sta mettendo a rischio anche la sopravvivenza di alcune alghe preziose per depurare l’acqua.

Gli esperti temono che si riproponga lo scenario del 2017, quando il lago registrò un triste record a causa della siccità.

Preoccupa pure il Tevere: la sua portata è ormai ridotta ad un terzo e le cose non vanno meglio per i fiumi Liri-Garigliano e Sacco. I loro bacini sono ai minimi dal 2017. Appare dunque chiaro come l’Italia, sia al Nord che al Centro, non stia attraversando un bel momento. I nostri laghi e fiumi chiedono che la loro sete venga spenta. Il prezzo da pagare, altrimenti, è vederli lentamente morire.

Foto: Shutterstock