Una nuova circolare del Ministero della Salute cambierebbe non poco i provvedimenti in materia di pollo e salmonella. Ecco perché
Pollo e salmonella: ben presto potrebbe cambiare tutto. Una circolare del Ministero della Salute del 15 febbraio scorso, infatti, suggerisce la necessità di non immettere sul mercato la carne che risulta positiva alle salmonelle non rilevanti. Ma vediamo di che cosa si tratta nel dettaglio.
Produttori e autorità preposte scovano spesso casi di salmonella nei polli. Si tratta però solo di alcune tipologie di salmonella; altre ritenute non rilevanti vengono infatti tollerate. La nuova circolare del Ministero della Salute però potrebbe cambiare le carte in tavola, con una certa preoccupazione da parte dei produttori.
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I diversi tipi di salmonella
A questo punto, prima di approfondire la questione, occorre capire la differenza che esiste tra le varie tipologie di salmonella. Come riporta il sito Greenme.it ci sono quelle maggiori che hanno effetti gravi ma quasi mai si trasmettono con gli alimenti, e poi quelle minori. Queste ultime causano effetti meno forti di tipo gastrointestinale, trasmessi soprattutto dagli alimenti. A loro volta le salmonelle minori si distinguono in rilevanti e non rilevanti.
Pollo e salmonella, le regole attuali
Al momento i regolamenti europei prevedono limitazioni per la salmonella rilevante che si trova nel pollo, il quale in questo caso va smaltito. Tollerata invece la presenza delle altre salmonelle ma sull’etichetta bisogna trovare un’espressione come “da consumarsi previa cottura”.
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La circolare che cambia tutto
Come dicevamo, però, la circolare entrata in vigore il 15 febbraio 2022 porterebbe un bel po’ di scompiglio. Essa suggerisce di non immettere sul mercato anche la carne di pollo positiva alle salmonelle non rilevanti, perché considerate potenzialmente pericolose per la salute.
La preoccupazione dei produttori
I produttori a questo punto sono preoccupati perché questo provvedimento rischia di far sparire dalla vendita quasi il 50% del pollo. Non solo: ogni volta che si troveranno salmonelle minori nella carne avicola, questa andrebbe sequestrata e i produttori e i distributori verrebbero denunciati per aver portato sul mercato carne non sicura per i consumatori.
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