Il mondo del fashion è tra i più inquinanti. Kool cerca di combattere questo problema con una soluzione ispirata a Too Good To Go.

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Kool, ovvero come ridurre gli sprechi nel mondo del fashion. L’industria della moda è tra le più inquinanti del mondo: il 10% delle emissioni di gas sono da attribuire proprio a questo mercato. Un dato che è il risultato del crescente utilizzo delle fibre sintetiche che ha permesso di stravolgere i tempi di produzione. Ma ha anche consentito ai player sul mercato di realizzare pure 20 collezioni all’anno.

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Un settore molto inquinante

Questo ha condizionato così le abitudini dei consumatori che comprano di più, a meno, secondo il report di Changing Markets Foundation del 2021.

Rispetto a 15 anni fa, la domanda è cresciuta, tanto che oggi in media viene acquistato il 60% di vestiti in più, che però vengono utilizzati la metà del necessario. I meno attenti all’ambiente utilizzano un capo di abbigliamento al massimo 10 volte prima di buttarlo, secondo il report TRAID. E molti negozi si ritrovano con capi invenduti in magazzino e piuttosto che svenderli, li smaltiscono. Di conseguenza i tessuti prodotti raggiungono in sempre più breve tempo le discariche e gli inceneritori senza mai essere utilizzati.

Che cos’è Kool

Come arginare questo problema che oltre ad essere etico è anche ambientale? Da questa domanda nasce Kool. È la startup nata per aiutare i negozi a risolvere il problema delle rimanenze di magazzino e che supporta gli utenti ad acquistare consapevolmente grazie a una mystery box.

Infatti, una volta al mese, i negozi in autonomia selezionano tra le proprie rimanenze di magazzino capi e accessori. Questi vengono inseriti all’interno di box che gli utenti acquistano “a scatola chiusa” con uno sconto del 60%.

“L’idea di creare Kool è nata durante il lockdown quando molte realtà commerciali faticavano a vendere i propri capi ma non avevano fondi e competenze sufficienti per aprire un e-commerce. Abbiamo capito che un grande problema delle boutique vicine a noi era la gestione dell’esubero di merce e con Kool vogliamo dare un’alternativa sostenibile e accessibile sia ai commercianti che agli utenti” spiega Alice Sebastianis, co-founder di Kool.

Lo scopo di Kool

L’obiettivo che si pone Kool è di far vivere all’utente un’esperienza vantaggiosa senza rinunciare all’esclusività e alla qualità dei brand.

Scegliendo di collaborare unicamente con boutique, negozi artigianali e concept store, (rinunciando a brand di fast fashion), Kool dà la possibilità ai negozi di trovare un canale di vendita alternativo per smaltire in maniera sostenibile e innovativa i capi invenduti. Agli utenti invece dà modo di acquistare capi e accessori di brand ricercati a un prezzo del tutto accessibile.

Come funziona

Ispirandosi a Too Good To Go, infatti, Kool dà la possibilità a ogni negozio di scegliere autonomamente quali articoli inserire nelle fashion mistery box che vengono aperte alle vendite solo una volta al mese per 72 ore.

L’utente, dopo aver scelto il proprio negozio preferito, aver indicato la propria taglia e genere, può acquistare una box che contiene dai 2 ai 5 articoli a “sorpresa”. Per stuzzicare la curiosità dell’utente, prima dell’acquisto Kool svela sempre un capo, mentre dei restanti articoli comunica solo la categoria di appartenenza.

I vantaggi

Una soluzione win-win. Per il negozio, che può liberare il magazzino e ridurre i costi di gestione e stoccaggio oltre che dare nuovo valore al capo che altrimenti sarebbe stato smaltito. Ma anche per l’utente, che acquista abbigliamento e accessori di brand medio-luxury e luxury a un prezzo più che accessibile.

Nata a febbraio 2022, Kool ha già convinto più di 25 negozi nelle province di Modena e Bologna ed è alla ricerca di nuovi negozi da aggiungere al network.

Foto: Ufficio Stampa Startup Geeks