Un mese intero, dall’1 al 31 ottobre 2021, per dare sfogo alla propria creatività, sfondare le barriere del design e confrontarsi con professionisti della digital art da tutto il mondo, impegnati in una sfida senza vinti né vincitori, ma che coinvolge un’enorme community spinta dal desiderio di mettersi in gioco e comunicare a tutti la propria arte.
QuakeTober: cos’è, a chi è rivolta e come funziona
È questa QuakeTober, l’ultima sfida appena lanciata da Youthquake, agenzia di marketing data-driven con sede a Milano e Londra, il cui nome deriva dalla crasi di Quake e October e che invita illustratori, design ed esperti di arte digitale a sfoggiare le proprie abilità creative sui social, attraverso la creazione di un contenuto stilistico o artistico al giorno, per un totale di 31 lavori.
“QuakeTober è una challenge per creativi e artisti digitali, ma più che una sfida va interpretata come un’occasione di arricchimento e scambio, nonché un incitamento a mettersi continuamente in gioco – spiega Matteo Milione, Managing Partner di Youthquake – non abbiamo previsto nè vincitori nè vinti, ma solo la formazione di una community unita dalla voglia di esplorare i nuovi orizzonti del marketing e del design, sfidando i classici momenti del blocco creativo”.
Obiettivo: creare contenuti di valore ogni giorno
Obiettivo della challenge, che ha già visto la partecipazione di diverse realtà, è spronare le persone e le aziende a creare contenuti nuovi e di valore ogni giorno, incrementando così le proprie capacità di sviluppo del processo creativo. Libertà, tuttavia, nella partecipazione: si può scegliere di eseguire la maratona per intero, oppure di correrla solo in parte, postando ogni giorno, una volta a settimana o una sola volta in tutto il mese.
Si parte dalle prompt, 31 parole da cui prendere spunto sul tema della giornata
Youthquake ha stilato una lista di prompt, ossia una lista di 31 parole, tra cui nomi e aggettivi, già resa nota per intero, che indica il tema della giornata, sul quale mettersi in gioco e dare sfogo alla propria creatività.
Si è partiti con “share”, capostipite della challenge, che poi è proseguita con “glitch”, “follow”, “burger” e “user”: prendendo spunto da questa parola, i partecipanti hanno tratto ispirazione su cosa disegnare, seguendo i trend del momento. La parola “share”, ad esempio, è stata rappresentata da un senzatetto con un cartello su cui era scritto “share”, seduto su un marciapiede ricoperto dalla parola “home”. La parola “burger”, invece, è stata associata agli elenchi a cascata tipici di alcuni siti web, dove ogni elemento della lista era un componente del panino, che poteva essere aggiunto o rimosso.
“La nostra mente funziona e si tiene in allenamento grazie all’esercizio: è per questo che, in Youthquake, crediamo che sia indispensabile mantenere sempre attiva la propria creatività, senza accontentarsi mai o pensare di aver raggiunto la vetta. Una sfida come QuakeTober è un’ottima occasione per mettere i professionisti nella condizione di doversi sempre reinventare, senza mai dare per scontati gli step del processo creativo”, conclude Milione.