Portare le competenze acquisite in ambito spaziale in altri settori di attività, come la medicina o la robotica: questo è lo scopo della call call ESABIC, che si propone di aiutare le start up promotrici di progetti innovativi basati sulle tecnologie spaziali.
L’accordo è stato siglato dalla Regione Lazio tramite Lazio Innova, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e per sostenere l’avvio di imprese che intendono applicare conoscenze e tecnologie spaziali in altri settori di attività verranno stanziati 500mila euro.
Ad ogni impresa potrà essere erogati un massimo di 50 mila euro. La call è destinata a ricercatori, professori universitari, personale tecnico di organismi di ricerca o di università (pubblici e privati) e imprese in fase di startup, con non oltre 5 anni di vita.
Nel 2019 sono previste tre finestre di accesso per le start up interessate: restano quella del 24 giugno e quella del 4 novembre, fino ad esaurimento fondi.
I vincitori verranno incubati per un massimo di due anni presso lo Spazio Attivo di Lazio Innova Roma Tecnopolo, con il supporto tecnico degli esperti ESA e ASI e quello specialistico di Lazio Innova.
Il Lazio è la prima (ed unica) regione italiana ad ospitare un incubatore dell’Agenzia Spaziale Europea che ha sede nello Spazio Attivo di Lazio Innova: le precedenti edizioni hanno visto la nascita di una nuova generazione di start up space-tech, in grado di sfruttare tecnologie di navigazione satellitare e hardware sviluppato per lo spazio, ma anche basate sul libero accesso ai dati di osservazione della Terra provenienti dalla costellazione dei nuovi satelliti Sentinel del Programma europeo Copernicus.
Per candidarsi, QUI tutte le info.