Impreading è una società che sviluppa software compensativi per studenti con problemi specifici dell’apprendimento: nasce dalla collaborazione di un gruppo di mamme accomunate da figli con questi disturbi e prende slancio dalle richieste delle scuole dei ragazzi, impressionate dai miglioramenti che erano riusciti a fare grazie all’innovazione introdotte dalle loro madri nello studio.
Questa innovazione è un carattere, leggibile dai dislessici e riproducibile dai disgrafici e disortografici, che si scarica dal sito di Impreading ed è fondamentale per chi ha problemi di lettura, scrittura e comprensione del testo.
E’ stata Elena Imperiali, amministratore di Impreading software, a spiegarci la chiave di questa innovazione: l’indipendenza. E’ infatti lo scopo finale di tutto il progetto, che per la sua validità è stato sposato dal Caris, la struttura dell’Università di Tor Vergata che si occupa di inclusione a 360°: rendere indipendenti nello studio i ragazzi affetti da questi disturbi, che non hanno problemi di intelligenza ma solo di comprensione e una volta aiutati nel modo giusto ottengono risultati brillanti.
“L’innovazione sta nel fatto che questo carattere è una calligrafia, è quindi riproducibile a mano ed aiuta 3 disturbi specifici, dislessia, disgrafia, disortografia“, ci ha spiegato Elena, che ci ha anche anticipato i progetti futuri di Impreading.
Già esiste una applicazione, disponibile su Google Play, un lettore di PDF che trasforma il carattere originale nel carettere di Impreading, con 5 lingue disponibili e diversi filtri per andare incontro alle esigenze dei diversi disturbi. Sulla stessa lunghezza d’onda il software, che dovrebbe essere disponibile in primavera.
Tutte le informazioni nella nostra intervista e sul sito impreading.it