Startup Europe Awards (SEUA) è un evento nato dalla Commissione europea e della Fondazione Finnova, insieme a Startup Europe. Quest’anno l’iniziativa si è focalizzata sulle regioni dell’Europa centrale e orientale e sui Balcani occidentali, riunendo più di 500 rappresentanti dell’ecosistema imprenditoriale europeo.
Sono 3 le imprese made in Italy che sono salite sul podio: Tommi, come migliore startup europea nella categoria E-Health, HelperBit per il Fintech e Italian Artisan per il settore moda. La premiazione è avvenuta a Sofia, in presenza di Boyko Borissov, Primo Ministro della Bulgaria e altri ministri dei vari governi europei.
Startup Europe Awards: ecco le 3 aziende italiane premiate
TOMMI, premiata come la migliore startup europea nella categoria E-Health, è un’impresa che si occupa di offrire supporto terapeutico ai bambini affetti da patologie oncologiche mediante la realtà virtuale e di trasmettere ai medici i dati sulle loro abilità psicomotorie. Stiamo parlando di un device che trasforma la terapia in gioco, tenendo costantemente sotto controllo i valori dei pazienti. Nel 2017, al Web Marketing Festival di Rimini, ha vinto un credito di 50mila euro per aver sviluppato un’infrastruttura cloud, messo a disposizione ad Aruba.
Helperbit si è aggiudicata il riconoscimento di miglior startup in Europa nella categoria fintech, perché è stata capace di creare una piattaforma che porta la trasparenza nell’ambito delle donazioni grazie all’utilizzo del bitcoin, criptovaluta che rende visibile il flusso di denaro, migliorando la gestione dei fondi per le emergenze umanitarie.
Italian Artisan è la terza impresa a ricevere un premio a Startup Europe Awards, questa volta nell’ambito della progettualità innovativa e digitale della categoria “Moda“. L’azienda, nata nelle Marche, ha da sempre l’obiettivo “di creare valore facendo incontrare brand, retailer e designer stranieri con produttori e artigiani italiani, ma anche offrendo occasioni di crescita alle PMI italiane della moda, in particolare calzatura e pelletteria, che vogliono intraprendere un percorso autonomo”.