Uno dei progetti vincitori della settima edizione nazionale del Bando UniCredit Carta E 2017. La startup, insieme ad altre 9 organizzazioni non profit, ha ricevuto dall’UniCredit Foundation un contributo di 42.500 euro ciascuno, nell’ambito delle politiche a favore dell’occupazione in Italia. Come funziona Needo
“Needo, l’asilo che non c’era“: si chiama così uno dei progetti vincitori della settima edizione nazionale del Bando UniCredit Carta E 2017, “Strategie di coesione sociale per i giovani”. La startup, insieme ad altre nove organizzazioni non profit, ha ricevuto dall’UniCredit Foundation un contributo di 42.500 euro ciascuno, nell’ambito delle politiche a favore dell’occupazione giovanile in Italia.
È stato possibile disporre dei finanziamenti grazie a UniCreditCard Flexia Classic Etica: una carta di credito che destina il 2 per mille di ogni spesa effettuata a un fondo riservato a iniziative e progetti di solidarietà, senza alcun costo aggiuntivo per il titolare.
Dal 2011 il Bando UniCredit Carta E ha sostenuto oltre 50 progetti sul territorio nazionale, con un contributo finanziario di circa 3,5 milioni di euro. In che modo? Supportando l’imprenditorialità sociale e l’occupazione giovanile e supportando gli anziani in condizioni di disagio economico, sociale o sanitario.
Needo: un servizio innovativo per mamme e papà lavoratori
Un progetto ideato dalla Needo Cooperativa Sociale di Modena che punta a offrire un servizio innovativo per supportare genitori, scuole, associazioni non-profit, datori di lavoro e soprattutto i bambini. Un asilo ‘on demand’ che nasce dal riciclo creativo di container marittimi che, una volta riqualificati e messi in sicurezza (seguendo tutte le norme di legge previste) diventano spazi piacevoli dove i bambini possano trascorrere le loro giornate.
Needo, come ogni progetto selezionato, sarà sottoposto a una prima fase di incubazione, durante la quale riceverà sostegno per lo sviluppo imprenditoriale, con lo scopo di diventare una realtà consolidata in grado di competere sul mercato e produrre utili economici e valore sociale. La seconda fase prevede 18 mesi di follow up, con verifiche costanti ogni sei mesi per monitorare l’andamento delle iniziative.