“Sous les fraises” è la startup francese che ha permesso di coltivare orti urbani sui tetti degli edifici di Parigi, grazie alla creazione una membrana speciale.
Parigi è la città dell’amore e del romanticismo, non lo si può di certo negare. I colori delle sue strade rimandano all’arte e alla pittura, con un tocco di musica a darle quel fascino che tutti conosciamo bene.
Se però deciderete di alzare gli occhi al cielo, non saranno le nuvole parigine a incantare il vostro sguardo: quello che catturerà la vostra attenzione sarà probabilmente un orto urbano. Sì, proprio un orto urbano sui tetti di Parigi!
La startup si chiama “Sous les fraises”, una società per la coltivazione bio di verdura nelle città fondata e sviluppata da Yohan Hubert. “Ho cominciato a pensarci all’università – ha raccontato Hubert – quando frequentavo la facoltà di biologia. Ho riunito biologi, urbanisti e specialisti dell’alimentazione per trovare il modo di produrre sopra gli edifici, con qualsiasi tipo di tetto”.
Parigi coltiva sui tetti un orto bio: ecco come funziona la startup
Sono 15 gli impiegati che lavorano nella società, che ha già installato oltre 10mila metri quadri di giardini urbani sui tetti di Parigi.
È possibile creare veri e propri orti urbani grazie a una membrana che costa circa 250 euro al metro quadro ma, garantisce il fondatore, dura fino a un decennio. Questa membrana filtrerebbe anche le acque raccolte dall’edificio. Grazie a un sistema innovativo i prodotti coltivati sui tetti si possono mangiare anche se, di fatto, nascono e crescono in mezzo allo smog.
“Abbiamo analizzato i prodotti per anni e dimostrato che frutta e verdura non vengono intaccati dall’inquinamento” – tranquillizza gli utenti Hubert. Fino a oggi, grazie a questo speciale tipo di membrana, la startup riesce a coltivare “300 specie diverse, tutte senza pesticidi”.
Chi ha già scelto di creare orti urbani sui tetti di Parigi? Tra i clienti di spicco figurano i grandi magazzini Galeries Lafayette Haussman, BHV, alcune sedi parigine delle aziende immobiliari Nexity e Unibail e pure della CNN.
“Abbiamo dei concorrenti, come Luffa in Canada o Sky Greens a Singapore. Ma, contrariamente a loro, non abbiamo scelto l’iperproduzione: noi difendiamo la biodiversità”, conclude Hubert.
Il progetto di Hubert è ambizioso: “Nei prossimi dieci anni – dichiara – il 20% dei tetti di Parigi saranno ricoperti di piante ed entro il 2040 questa percentuale crescerà fino al 70%”. Quello a cui punta il fondatore di “Sous les fraises” è un nuovo modo di fare agricoltura.
Non sono mancate critiche e perplessità sulla startup, alle quali Hubert ha risposto serenamente: “Vent’anni fa l’agricoltura urbana faceva ridere tutti. Ma poi abbiamo iniziato con i primi test, sul tetto della mediateca di Grenoble”.
Parigi diventerà presto la capitale degli orti bio sui tetti?