Il progetto pilota nel novarese: combattere la siccità stoccando l’acqua quando è abbondante e utilizzandola poi quando scarseggia
Un modello di gestione integrata e circolare dell’acqua, basato su un sistema di utilizzo “a cascata” che massimizza l’efficienza della risorsa. Con un focus particolare sul recupero, il riutilizzo e lo stoccaggio dell’acqua. Questo il focus del progetto pilota di strategie sostenibili di ottimizzazione idrica presentato dal gruppo di lavoro Assoreca (l’Associazione che rappresenta le aziende che operano nei settori dell’ambiente, sicurezza, energia, salute e responsabilità sociale in Italia) coordinato da Proger.
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Il progetto pilota per la sostenibilità idrica territoriale realizzato nel Novarese consta di quattro tipologie di intervento principali, derivate da una analisi approfondita del territorio novarese. Questi interventi includono il recupero e l’utilizzo di acque di depurazione o di processo industriale e lo stoccaggio di acqua in piccoli invasi artificiali. Inoltre, comprendono l’iniezione di acqua nel sottosuolo per la ricarica della falda e la chiusura del ciclo delle acque di processo industriale. Queste azioni mirano a ridurre i prelievi da acquedotto e dalla falda. Queste strategie sostenibili di ottimizzazione idrica sono fondamentali per il progetto.
Strategie per l’ottimizzazione idrica contro la siccità
Si tratta di accantonare l’acqua quando questa è disponibile in abbondanza, per poi riutilizzarla nei periodi in cui la domanda supera l’offerta. Questo sistema necessita quindi di una fonte di alimentazione. A seconda degli specifici interventi, questa fonte può consistere in un corpo idrico superficiale o in un depuratore. Da questa fonte vengono presi i volumi d’acqua da stoccare in un serbatoio (invaso artificiale o falda). L’acqua viene poi utilizzata per l’agricoltura mediante opere di canalizzazione o pozzi (in parte esistenti, in parte da realizzare). A seconda delle specificità del singolo intervento, il progetto di strategie sostenibili di ottimizzazione idrica è ovviamente corredato da un insieme di opere e manufatti che servono per collegare tra loro le diverse componenti del sistema e per collegare il sistema al territorio (in entrata e in uscita). In un contesto di resilienza e circolarità, non poteva non essere fatto ricorso a forme di alimentazione energetica da fonti rinnovabili (fotovoltaico, minihydro). Così come per le opere di impermeabilizzazione gli invasi, la preferenza è stata data, per quanto possibile, a materiali ecocompatibili.
“Le soluzioni sviluppate nel progetto pilota sono state concepite per lo specifico territorio di intervento – ha spiegato Marco Sandrucci, Head of Enviroment & Geology Department di Proger – ma il loro approccio modulabile e scalabile le rende replicabili in diversi contesti. Il sistema prevede l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e materiali ecocompatibili, in linea con i principi di sostenibilità ambientale”. Pertanto, le strategie sostenibili di ottimizzazione idrica possono essere adottate in diversi contesti.
Usare al meglio le risorse contro la crisi climatica
Questo modello si propone come intervento utile, quando non necessario. Serve ad affrontare le sfide del cambiamento climatico. I risultati del progetto pilota assumono particolare rilevanza alla luce degli effetti sempre più evidenti delle variazioni climatiche. Queste alterano la distribuzione stagionale delle piogge e aumentano il rischio di siccità e alluvioni. Sfruttando questo progetto pilota, Proger ha anche avuto modo di verificare e rendere tangibile l’interesse del mondo finanziario a progetti che offrono soluzioni di finanziamento “green”. Questi progetti possono, in modo efficace, mettere l’imprenditoria industriale e soprattutto agricola, in condizione di potersi dotare di soluzioni per la resilienza delle proprie attività. Tali soluzioni sono state testate e messe a punto nel corso del progetto pilota stesso.
“Il modello proposto da Proger offre un valido strumento per affrontare le sfide del clima – ha aggiunto Sandrucci – promuovendo una gestione resiliente e sostenibile delle risorse idriche come strategie sostenibili di ottimizzazione idrica”.
Il progetto pilota del gruppo di lavoro Assoreca guidato da Proger dimostra la necessità di un approccio olistico. Questo approccio deve coinvolgere agricoltura, industria, urbanizzazione, finanza e tessuto sociale per garantire la protezione e la riqualificazione del territorio. Tali azioni sono cruciali in un contesto di cambiamenti climatici sempre più critico.