Var Group con Var Digital Art è main sponsor della mostra evento di Federico Solmi “Ship of Fools” inaugurata ieri, 18 aprile, e aperta fino al prossimo 28 luglio 2024 nel seicentesco Palazzo Donà delle Rose a Venezia.

La collaborazione tra l’artista pioniere della Media Art e l’azienda guidata da Francesca Moriani si basa sulla comune visione che il digitale e la tecnologia rappresentano un valore aggiunto oggi imprescindibile nell’arte.

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Var Group, parola alla ceo Francesca Moriani

“Var Digital Art – ci ha spiegato l’amministratrice delegata dell’azienda con sedi in 10 paesi in tutto il mondo, oltre che il nostro – è un progetto che mette insieme la nostra conoscenza del digitale con tanti begli artisti che di volta in volta conosciamo su tutto il territorio nazionale, già pronti a esportarlo anche all’estero come modello proprio perché non c’è una espressione migliore di quella artistica che vede il mondo come lo vedono tutti, ma riesce a trarre qualcosa che gli altri non vedono e realizzarlo”.

Innovazione e creatività sono dunque i due concetti base su cui poggia l’operato di tutto il gruppo Var, ma anche sostenibilità e responsabilità sociale.

“Var Group fa parte del gruppo Sesa, che è un’azienda quotata in Borsa e già da molti anni i gruppi quotati in Borsa hanno l’obbligo di rispettare i parametri della sostenibilità, tra cui sia anche quello ambientale. Ovviamente all’interno del gruppo ci siamo sempre mossi per rispettare tutti i KPI relativi alla sostenibilità, quindi agli ESG, e che non si finalizza solo nel rispetto ambientale – ha dichiarato ancora Moriani – Abbiamo un sacco di attività verso la sostenibilità ambientale con risparmi energetici e rinnovabili all’interno del nostro data center.Nel piano di welfare abbiamo anche un rimborso per la mobilità sostenibile. Ma quello che a me più preme è la sostenibilità nel sociale. Stiamo facendo anche in questo caso molte attività rivolte alle nostre persone, ma sosteniamo anche molte attività filantropiche rivolte ai territori in cui poi abbiamo numerose sedi”.