Il WWF Italia scende in campo per ripensare le aree urbane ridando spazio alla biodiversità e lo fa con la sesta edizione di Urban Nature. È la festa della natura in città l’8 e il 9 ottobre che prevede tante iniziative in tutto il Paese, e attraverso il nuovo importante progetto “La natura si fa cura” Oasi negli ospedali pediatrici. Si tratta di aree verdi con alberi, bordure fiorite per le farfalle, siepi e stagni didattici, strutture in terra o in cassoni rialzati. Spazi naturali fruibili senza barriere che permetteranno di inserire il contatto con la natura nei percorsi riabilitativi dei giovani pazienti. Soprattutto quelli a lunga degenza.
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Come contribuire all’iniziativa del WWF
Ognuno di noi può aiutare il WWF a trasformare questo progetto in realtà acquistando una delle piccole felci che si troveranno nelle piazze italiane sabato 8 e domenica 9 ottobre. Nelle stesse giornate tante iniziative per scoprire e vivere la natura in città. Come visite guidate a giardini e ville, attività di citizen science, lavoratori per i più piccoli, mostre ed escursioni.
Perché la natura fa bene alla salute
Tra gli effetti benefici offerti dalla natura in città c’è anche il benessere psico-fisico umano. In particolare dei più giovani. L’OMS stima che i fattori di stress ambientali siano responsabili del 15-20% delle morti in Europa. Abitare vicino a uno spazio verde riduce la percezione dello stress e invoglia a una maggiore attività fisica. Contribuendo così a diminuire le possibilità di malattie cardiovascolari, patologie articolari, ansia, depressione. E ancora infezioni respiratorie e obesità.
Per i bambini ricoverati in ospedale e per la loro riabilitazione la natura è uno spazio sicuro che offre infiniti stimoli a livello motorio, sensoriale e percettivo.
La prima Aula Natura in Ospedale del WWF esiste già. Si trova alla sede di Palidoro dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. Questo progetto è rivolto a tutti i pazienti, in particolare a quelli in neuroriabilitazione che essendo lungodegenti possono usufruire dell’attività anche in chiave riabilitativa. Oltre che ludica e didattica.
Foto: Ufficio Stampa WWF