Anche il fumo di terza mano aumenta il rischio di cancro

Si parla molto del fumo passivo, ma forse ancora troppo poco del fumo di terza mano. Anche questo è molto nocivo per la salute umana. I suoi residui infatti sono pericolosi tanto quanto quello diretto e passivo, dato che rilasciano sostanze chimiche cancerogene come formaldeide e naftalene. Queste possono depositarsi pure su pareti e pavimenti per molto tempo.

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Fumo di terza mano, che cos’è

Che cos’è dunque il fumo di terza mano? È quello che impregna superfici, mobili, vestiti e tendaggi dei luoghi normalmente frequentati da fumatori. Nel 2014 uno studio della California University aveva già evidenziato come l’accumulo di fumo passivo sulle superfici persistesse nel tempo, diventando sempre più tossico. Oggi però un altro studio conferma che nelle case contaminate dal fumo di terza mano ci sono grandi rischi per la salute dei non fumatori.

Le nuove scoperte

Come riporta Greenme.it i ricercatori del Berkeley Lab in California avevano già identificato un decennio fa il fumo di terza mano come un potenziale rischio per la salute. La loro ultima ricerca ne approfondisce i rischi per la salute a lungo termine. Più nel dettaglio hanno scoperto che le concentrazioni di sostanze chimiche tossiche persistenti negli ambienti interni in cui si sono fumate sigarette superano i livelli delle linee guida sul rischio per la salute. Questo vuol dire che chi non fuma è esposto a rischi per la salute vivendo in spazi contaminati.

In precedenza si era scoperto come la nicotina accumulata sulle superfici domestiche potesse generare continuamente TSNA (composti cancerogeni detti nitrosammine specifiche del tabacco). Pure molto tempo dopo aver fumato. La scoperta più recente invece riguarda possibili esposizioni cutanee, per cui i TSNA fortemente cancerogeni possono filtrare attraverso il contatto della pelle con l’aria inquinata o una superficie contaminata. Ciò anche semplicemente dormendo sulle lenzuola o maneggiando indumenti di un fumatore.

Possiamo quindi dire che una ripetuta esposizione potrebbe mettere a serio rischio la salute. E contribuire ad un concreto rischio di cancro.

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