In questo periodo si fa un gran parlare della benzina. Il suo costo arrivato alle stelle ci mette di fronte a un bel problema, dal momento che – purtroppo – molti di noi non possono fare a meno di usare l’auto. Ma oggi vogliamo parlare di una curiosità legata alla benzina che lascia davvero attoniti. Si tratta della scoperta che quella con il piombo ha ridotto il QI di molte persone.
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L’uso della benzina con il piombo
La benzina con il piombo risale a più di un secolo fa. La si iniziò ad aggiungere al carburante per eliminare i colpi e ridurre la rumorosità dei motori. È rimasta legale negli USA fino al 1996, quando è stata vietata dal Clean Aire Act per l’uso in nuovi veicoli che non fossero aerei, auto da corsa, attrezzature agricole e motori marini. Questo perché comunque già agli inizi degli anni ’20 si sapeva bene che l’esposizione al piombo fosse pericolosa per l’uomo.
I danni per la salute
Proprio il fatto che molte persone siano state esposte per lungo tempo al piombo ha avuto conseguenze dannose. Come riporta il sito Motorionline.com c’è uno studio che ha approfondito la questione. Questo ha reso noto come la questione riguardi oltre 170 milioni di americani attualmente in vita.
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Lo studio
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica PNAS e ha scoperto che l’esposizione alla benzina al piombo durante l’infanzia ha abbassato il quoziente intellettivo (QI) collettivo americano di 824,097,690 punti dal 2015. Si tratta di un “perdita media della capacità cognitiva legata al piombo” di 2,6 punti. I ricercatori hanno notato che coloro che sono nati tra il 1951 e il 1980 sono stati colpiti in modo molto maggiore rispetto alla media.
Stiamo parlando soprattutto delle persone nate negli anni ’60 e ’70, che hanno perso fino a 6 o 7 punti di QI. Il piombo è una sostanza che è stata impiegata in vari prodotti, non solo nella benzina ma anche, ad esempio, nella vernice.
Questo studio ha confermato che nessuna quantità, anche se minima, è sicura per l’uomo. Parliamo di una sostanza che non solo riduce le capacità cognitive, ma mette in pericolo anche la salute dei reni e del cuore.
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