Oggi sui social network è massiccia la presenza di professionisti sanitari come fisioterapisti, osteopati, ma anche ginecologi, pediatri, nutrizionisti, dietologi e molti altri: di solito la fama di un professionista sanitario si crea con il passaparola e quindi è comprensibile che si cerchi di sfruttare quella che è diventata la più grande piazza virtuale mondiale, i social network appunto.
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Ma come riconoscere un professionista serio da uno più improvvisato? Come scremare la reale abilità professionale in un contesto sempre più saturo di offerta, dove potrebbe farsi largo il messaggio più semplice ed accattivante?
Abbiamo chiesto un’opinione a Niccolò Ramponi, co-founder di Fisioscience e fisioterapista, una società che si occupa di formare in particolare i fisioterapisti non solo dal punto di vista professionale con i corsi a distanza ma anche da quello del marketing, fiscale e legale.
“Un professionista si riconosce innanzitutto dal modo di comunicare, poiché non esistono soluzioni semplici e miracolose a problemi complessi, soprattutto in ambito sanitario. Nessun prodotto vi farà perdere moltissimi Kg in poco tempo e nessun tipo di trattamento vi può risolvere in una seduta un problema che ci si porta avanti da tempo. Diffidate che chi vi propone ciò senza mettervi in guardia che la maggior parte delle soluzioni derivano soprattutto da un cambiamento dello stile di vita e l’instaurazione di nuove abitudini salutari e positive, che richiedono, però, una grande forza di volontà.
In più, da qualche anno è stato istituito l’albo per tutte le professioni sanitarie (https://albo.alboweb.net/registry/search) dove ogni professionista che si ritiene tale deve essere iscritto. Questo strumento di tutela permette di verificare se il professionista in questione abbia realmente svolto un percorso professionalizzante che gli ha trasmesso le competenze per poter esprimere un’opinione su un determinato tema. Non solo, ma in questo periodo di disinformazione scientifica è importante che il professionista comunichi le fonti da cui ricava le informazioni e chi ne usufruisca ne verifichi la veridicità. Il cittadino stesso ha quindi in mano, oggi più che mai, molti strumenti per poter tutelare se stesso e la propria salute”.
Piedi di piombo dunque e attenzione a verificare con attenzione le informazioni: in realtà una storia su Instagram o un breve video su TikTok possono dirci molto più di quello che sembra.