Lo studio più recente che riguarda il Covid-19 arriva dall’Università di Bristol e spiega cosa succede nell’aria dopo un colpo di tosse. Come riporta Adnkronos, il virus nei droplets perde la sua capacità di infettare nei minuti immediatamente successivi l’emissione. A guidare la ricerca che ha portato a questo risultato è stato il professor Jonathan Reid, dell’Aerosol Research Centre.
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Per la prima volta si è riusciti a simulare realmente cosa succede durante il processo di esalazione”, spiega Reid ad Adnkronos. L’indagine, ha spiegato il docente, ha studiato cosa succede al Coronavirus negli spazi a scarsa ventilazione. L’obiettivo era, quindi, capire la trasmissibilità del virus stesso in tali ambienti
Quanto emerso (i dati non riguardano, però, la variante Omicron del Covid-19) dimostra l’importanza del distanziamento e delle mascherine. L’aerazione degli ambienti, infatti, ha un impatto nettamente inferiore nel limitare la circolazione virale.
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Una volte espulse, le particelle dei virus si seccano entro brevissimo tempo perdendo, in pochi minuti, la capacità di infettare. E questo avviene a qualsiasi condizione di temperatura. In media, con un’umidità fino al 50%, il Coronavirus perde circa la metà del suo potere infettivo in dieci secondi. Se, invece, l’umidità esterna è al 90%, il calo della capacità di infettare avviene più lentamente, scendendo al 52% dopo cinque minuti. E dopo venti si attesta al 10%.
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