Un team di scienziati americani ha indagato e le risposte non sono confortanti
Non è piacevole scriverne e nemmeno pensarci, ma dobbiamo ringraziare gli scienziati della Florida Atlantic University (Usa) che hanno studiato quanto accade nei bagni pubblici dopo aver tirato lo sciacquone: quanto tempo le goccioline d’acqua restano sospese in aria dopo aver tirato lo scarico? E questo areosol può comportare un rischio per la salute?
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Alla seconda domanda la risposta è purtroppo “si”: potenzialmente le microgocce possono contenere microbi provenienti da urina e feci. Alla prima domanda la risposta è altrettanto poco confortante: secondo l’analisi effettuata dagli scienziati, che hanno attrezzato un water con un contatore di microgocce, a ogni sciacquo si generavano migliaia di gocce piccolissime, ovviamente invisibili ad occhio nudo perchè inferiori a 3 micrometri, che resistono in aria per circa 20 secondi ad un’altezza di circa 1,50 metri.
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Abbassare il coperchio dello sciacquone (cosa che nel bagno pubblico raramente si fa, a volte non è nemmeno presente) può aiutare ma non elimina il problema.
Cosa fare? Innanzitutto, per chi gestisce un bagno pubblico, è necessario areare spesso il locale: a volte però sappiamo che i bagni sono ricavati da seminterrati e luoghi generalmente senza finestre. E’ importante però fare in modo che l’aria cambi il più possibile.
In tempi di pandemia, abbiamo un alleato: la mascherina, meglio se FP2, in bagno ci aiuta a proteggerci dal flusso di goccioline che potremmo aspirare. Infine, in casa: un piccolo accorgimento, oltre a quello di areare spesso i locali del bagno, potrebbe essere quello di tenere le testine degli spazzolini da denti coperte.