Regolare temperatura e illuminazione di una stanza. In che modo? Solo sfiorando le superfici. Parliamo di una nuova tecnologia che si chiama SprayableTech, sviluppata dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit)
Se si potesse trasformare un muro o un mobile in un display grazie a una vernice spray? Proprio così: le pareti di casa potrebbero diventare dispositivi interattivi e intelligenti, comodi da utilizzare in casa.
Per fare cosa? Regolare temperatura e illuminazione di una stanza, per esempio. In che modo? Solo sfiorando le superfici. Parliamo di una nuova tecnologia che si chiama SprayableTech.
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La nuova vernice spray, che ha all’interno dei particolari sensori, è stata sviluppata dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit).
Vernice spray flessibile: lo scopo è integrare interfacce digitali e ambiente
Come può una vernice spray trasformare un muro in un display? Per prima cosa è necessario progettare al computer il disegno di un display che poi sarà trasferito su un cartone da ritagliare. Creando così uno stencil. Utilizzando la grafica computerizzata il display potrà avere una forma geometrica decorativa. Una volta ideato il progetto si deve spruzzare l’inchiostro sulla superficie.
Durante la fase dei test gli ingegneri del Mit hanno disegnato una nota musicale su un pilastro di cemento. Da qui potevano controllare lo stereo. Hanno poi collegato un divano a un televisore e trasformato un lampione in un display per avere informazioni sulle stazioni della metropolitana.
È una tecnologia applicabile solo alle pareti? “SprayableTech è così flessibile nella sua applicazione, si può pensare di utilizzare questo sistema oltre le pareti” – ha risposto Michael Wessely, uno degli autori della ricerca. Si potrebbe usare per panchine e lampioni, magari in comunicazione tra loro.
Così il team si è mosso nell’ottica di un mondo che sappia coniugare interfacce digitali e ambiente. Anche se con alcune difficoltà, poiché è molto complesso integrare i sensori e altre componenti elettroniche negli oggetti fino a fonderli totalmente. Per superare questi problemi, la squadra del Mit ha usato un aerografo e inchiostri conduttivi (con all’interno cioè dei componenti elettronici).