Immuni, come funziona l’app realizzata per la fase 2 dell’epidemia Covid-19

Si chiama Immuni ed è la nuova app realizzata per la fase 2 dell’epidemia da Coronavirus. Scelta dal governo italiano tra numerosi progetti, l’applicazione è stata messa a punto dalla Bending Spoons, una software house milanese nata nel 2013.

“Sono molto orgoglioso della passione, abnegazione e competenza dei nostri ingegneri, scienziati e di tutto il team Immuni. Abbiamo fatto, e faremo, del nostro meglio” – ha commentato Luca Ferrari, AD dell’azienda.

Leggi anche: Covid-19, guanti e mascherine ai bordi delle strade: l’allarme di Legambiente

Sottolinenando che “la Presidenza del Consiglio dei Ministri è il licenziatario dell’uso del prodotto. Bending Spoons agisce completamente gratuitamente, finanziando autonomamente i propri costi e non ricevendo alcun corrispettivo per il suo impegno”.

Immuni: è gratis? È obbligatoria? E la privacy? Tutto quello che dovete sapere

L’app Immuni non è un passaggio obbligato: gli utenti potranno scaricarla volontariamente e gratis. Una volta installata sullo smartphone si forniranno i dati sul proprio stato di salute. Si indicheranno, per esempio, eventuali sintomi dovuti al Covid-19.

Se una persona risulta positiva al virus, il software traccerà i nominativi con cui la persona è entrata in contatto. Come avviene il tracciamento? Attraverso il Bluetooth. Questi ‘nomi’ restano “bloccati” nello smartphone dell’utente. Non sarà utilizzato o diffuso alcun dato finché il paziente, qualora affetto da coronavirus, non decida di dare il consenso. Solo allora l’app potrà rintracciare le persone con cui il contagiato ha avuto a che fare nei giorni precedenti, seguendo la cronologia dei suoi movimenti.

Immuni assicura di agire nel rispetto della privacy secondo i parametri indicati dall’UE. Parliamo di volontarietà del download, temporaneità dell’utilizzo, rispetto della normativa europea sulla privacy e tecnologia Bluetooth per evitare l’invasività delle geolocalizzazioni.

Chi c’è dietro Immuni

Come si legge in una nota, Bending Spoons ha un team internazionale di oltre 150 persone “che sviluppa app utilizzate da milioni di persone in tutto il mondo, con oltre 200 milioni di download complessivi, 270.000 nuovi utenti al giorno e 45,5 milioni di fatturato nel 2018, tra le aziende o gli istituti da cui provengono i membri della squadra ci sono Google, Apple, McKinsey e il Cern”.

A fondare la giovane azienda nel 2013 sono stati cinque soci: Luca Ferrari, ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni; Francesco Patarnello, ingegneria elettrica ed elettronica e delle Telecomunicazioni; Matteo Danieli, ingegneria delle Telecomunicazioni; Luca Querella, informatica e ingegneria Informatica; Tomasz Greber, digital designer con oltre 15 anni di esperienza.