La ricerca italiana sui neuroni in 3D è pubblicata sul Journal of Clinical Medicine dai ricercatori dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit)
Arrivano i neuroni in 3D, grazie al risultato di una ricerca italiana: si tratta di un inchiostro biologico composto da neuroni umani. Con questo nuovo metodo innovativo si possono stampare porzioni di tessuto cerebrale per studiare patologie e sperimentare farmaci.
La ricerca, pubblicata sul Journal of Clinical Medicine, è opera dei ricercatori dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), che hanno già avviato una startup per realizzare mini-organi stampati in 3D.
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Come si è arrivati a questo risultato? A cosa sarà utile questo tipo di tecnologia innovativa? Vediamo insieme come e a cosa servono questi neuroni stampati in 3D.
Neuroni in 3D, ottenuti da un particolare ‘inchiostro’
I ricercatori hanno usato la stampante biologica 3D, che utilizza un ‘inchiostro’ composto da neuroni corticali umani derivati da cellule staminali pluripotenti indotte (iPS). Queste sono ottenute grazie al ringiovanimento delle cellule adulte già differenziate (per esempio quelle della pelle).
Così è stato raggiunto “un nuovo tipo di costrutto neuronale 3D che presenta proprietà molecolari, morfologiche e funzionali delle reti neuronali e potrà essere usato per la modellizzazione delle malattie e per lo screening di farmaci” – ha spiegato Silvia Di Angelantonio, coordinatrice dello studio insieme ad Alessandro Rosa e il LaBioprinting Iit. Questo progetto consentirà di ottenere informazioni importanti sui meccanismi alla base dello sviluppo fisiologico e delle patologie legate al sistema nervoso centrale.
Per portare a termine questa tecnologia innovativa, i ricercatori hanno cominciato un percorso di trasferimento tecnologico sostenuto dall’Iit, denominato HoMoLoG. L’obiettivo è quello di produrre mini organi stampati in 3D, per affinare lo studio e il trattamento di moltissime malattie.
Questo progetto ha già ottenuto riconoscimenti a livello locale e nazionale partecipando al Premio Nazionale Innovazione nel 2018. Attualmente è in contatto con diversi investitori e imprese attive nel campo della ricerca biomedicale.