Il database si chiama Urban Mine Platform: l’archivio dovrà assicurare la tracciabilità dei materiali elettrici ed elettronici inutilizzati in 30 nazioni europee, dalle vendite alla discarica. Un processo che può garantire decine di miliardi di euro in materiali come alluminio, rame e oro.
Miniere urbane d’Europa: è questa la grande sfida innovativa dell’economia circolare e green, quella cioè di avviare un processo di mappatura dei rifiuti elettrici ed elettronici delle 30 nazioni europee. Elettrodomestici, batterie, scarti di veicoli. Ci sono circa 18 milioni di tonnellate di rifiuti tecnologici: oggetti di cui ci liberiamo quando non ‘funzionano’ più ma che in realtà, se solo venissero riciclati, potrebbero contenere materiali del valore di miliardi di euro, come per esempio alluminio, rame e oro.
Ecco perché questo processo di tracciabilità può essere fondamentale: la nuova banda dati, figlia del progetto ProSUM, si chiama Urban Mine Platform ed è stata creata da un gruppo di 17 organizzazioni europee, con lo scopo di aumentare il tasso di riciclo dei RAEE nel continente.
Miniere urbane d’Europa: rifiuti ‘tecnologici’ che valgono miliardi
Monitorando i 30 paesi dell’Unione Europea, a cui si aggiungono la Norvegia e la Svizzera, è emerso che esiste una quantità ingente di RAEE che contiene circa 55 miliardi di euro di materiali preziosi, come alluminio, rame e oro: nel 2016 sono state generate, infatti, circa 10,5 milioni di tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, praticamente il 23% del totale mondiale. Per non parlare dei 2 milioni di tonnellate di batterie e dei circa 8 milioni di tonnellate di autovetture rottamate ogni anno.
Queste miniere urbane hanno un altissimo valore economico. Basti pensare all’oggetto che utilizziamo maggiormente durante la giornata, lo smartphone: ogni apparecchio ha una concentrazione di oro che è 25 volte superiore quelle dei più ricchi minerali sotterranei; non solo, l’estrazione da questi strumenti è anche molto più semplice.
Energie rinnovabili e innovazione tecnologica al servizio dell’ambiente
Realizzare progetti ambientali servendosi di processi innovativi e tecnologici è possibile e soprattutto necessario: condividere, riparare, riutilizzare e riciclare. Se continuiamo a esaurire senza limiti le risorse del pianeta, non saremo in grado di stare al passo con una popolazione globale in continua crescita.
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Quello delle miniere urbane d’Europa è un progetto ambizioso che vuole trasformare i rifiuti elettrici in risorse, non limitandosi dunque alla raccolta differenziata ma concentrandosi sulla fase del riciclaggio, del riutilizzo. Così come è avvenuto con la rivoluzione industriale, è necessario pensare a una rivoluzione delle fonti rinnovabili, servendosi proprio dell’industria che raccoglie e seleziona i materiali per il riciclo e l’eventuale ricollocazione sul mercato.