Il ritorno dell’energia nucleare in Italia: un mercato da 46 miliardi entro il 2050

L’energia nucleare sta riemergendo come componente chiave nella strategia energetica dell’Italia, con previsioni che indicano un impatto economico significativo entro il 2050. Secondo uno studio di EY, l’introduzione dell’energia nucleare potrebbe generare un mercato del valore di circa 46 miliardi di euro nel paese.

Attualmente, l’energia nucleare contribuisce con una capacità totale di 413 GW in 32 paesi, riducendo annualmente 1,5 gigatonnellate di emissioni globali. In Italia, l’adozione del nucleare potrebbe portare alla creazione di oltre 500.000 posti di lavoro entro il 2050, con 52.000 impieghi generati nel breve termine durante la fase di costruzione.

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Il governo italiano ha recentemente adottato una legge per reintrodurre l’energia nucleare, quasi 40 anni dopo il suo divieto tramite referendum. Questa iniziativa mira a garantire l’autosufficienza energetica e la decarbonizzazione delle industrie. La legge, in attesa dell’approvazione parlamentare, prevede la definizione di decreti attuativi entro la fine del 2027. Il piano include lo smantellamento delle vecchie centrali e la creazione di un’autorità di vigilanza indipendente.

Inoltre, aziende come Enel, Ansaldo e Leonardo sono in trattative con il governo per costituire una società focalizzata sulla costruzione di reattori nucleari in Italia. Questo progetto mira a introdurre nuove tecnologie nucleari per supportare la transizione energetica del paese.

L’integrazione dell’energia nucleare nel mix energetico italiano rappresenta una svolta significativa verso la sostenibilità e l’innovazione tecnologica, con potenziali benefici economici e ambientali di vasta portata.