Non c’è più tempo: l’emergenza climatica nelle foto dell’Afp al Bene FAI di Villa Necchi

Le fotografie della storica Afp, l’Agence France-Presse, una delle agenzie di stampa più antiche e autorevoli del mondo, sono protagoniste della mostra “Non c’è più tempo”. Questa è ospitata nel 2024 al Forte di Bard in Valle d’Aosta ed ora in trasferta a Villa Necchi Campiglio, Bene del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano a Milano.

Le foto documentano la crisi globale attuale e ci mostrano senza filtri, se non quello dell’arte, siccità, inondazioni, frane, ondate di calore, incendi, insicurezza alimentare, scarsità idrica, migrazioni e innalzamento del livello del mare. Il messaggio è univoco: non c’è più tempo da perdere per affrontare il cambiamento climatico.

19 febbraio al Bene FAI Villa Necchi Campiglio

La proiezione sarà commentata da ospiti d’eccezione: Andrea Rinaldo, ingegnere e idrologo, Stockholm Water Prize 2023. Sabrina Rossi Montegrandi, Director of Business Development for Italy Malta Turkey di Agence France-Presse. Michele Freppaz, nivologo e pedologo dell’Università di Torino. Inoltre, sarà presente Grammenos Mastrojeni, diplomatico e Segretario Generale dell’Unione per il Mediterraneo. Insieme offriranno una narrazione profonda e coinvolgente. L’evento, moderato dalla Direttrice Culturale del FAI Daniela Bruno, sarà aperto dal Vicepresidente del FAI Maurizio Rivolta. Saranno anche presenti Ornella Badery, Presidente Associazione Forte di Bard. La chiusura dell’incontro sarà affidata a Elena Grandi, Assessora all’Ambiente e Verde del Comune di Milano, e François Bonet, Console Generale di Francia a Milano.

L’incontro nasce dalla volontà di dare visibilità anche a Milano alla mostra organizzata al Forte di Bard nel 2024. Il titolo manifesta l’urgenza della crisi: “Non c’è più tempo” è un grido d’allarme sulle emergenze ambientali mondiali. Queste emergenze impattano sempre più drammaticamente sulla vita di milioni di persone. Tra le fotografie proiettate, ci sarà lo scatto che dà l’immagine all’evento, realizzato da Leo Malafaia. La foto ritrae un ragazzo che emerge dalle acque nerastre della spiaggia di Itapuama, a Cabo de Santo Agostinho. Questo è causato da una fuoriuscita di petrolio. Questo ha devastato circa 2.000 km della costa brasiliana, in particolare la regione di Abrolhos, santuario delle megattere e habitat di formazioni coralline uniche al mondo.

A boy walks out of the sea while removing oil spilled on Itapuama beach located in the city of Cabo de Santo Agostinho, Pernambuco state, Brazil, on October 21, 2019. Large blobs of oil staining more than 130 beaches in northeastern Brazil began appearing in early September and have now turned up along a 2,000km stretch of the Atlantic coastline. The source of the patches remain a mystery despite President Jair Bolsonaro’s assertions they came from outside the country and were possibly the work of criminals. (Photo by LEO MALAFAIA / AFP)

Non c’è più tempo: le drammatiche foto di piazza San Marco

Anche l’Italia, tuttavia, è rappresentata, con una fotografia di grande impatto che documenta l’acqua alta in Piazza San Marco a Venezia. Questo è effetto sempre più evidente dell’innalzamento del livello del mare causato dal riscaldamento globale. Le proiezioni scientifiche danno oggi la certezza che in cento anni il livello del mare si sarà innalzato di un metro. Questo significa che la laguna sarà sommersa e la città marcirà. A parlare dell’urgenza di salvare Venezia sarà in particolare Andrea Rinaldo, veneziano, Presidente dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti. Rinaldo, anche ingegnere idrologo recentemente insignito da parte dello Stockholm International Water Institute del prestigioso Nobel dell’Acqua, lancerà la necessità di una chiamata globale. Si tratta di una responsabilità in un concorso di competenze strategico. Inoltre, è indispensabile per un progetto innovativo e veramente risolutivo che possa salvare la città, patrimonio dell’umanità, per le generazioni presenti e future.

Infine, il FAI stesso “tocca con mano” i drammatici effetti della crisi climatica nei suoi Beni, come accaduto proprio a Villa Necchi nell’estate 2023. In quella occasione, un violentissimo nubifragio si è abbattuto su Milano. Raffiche di vento a quasi 100 chilometri orari hanno devastato il giardino storico e danneggiato parti della villa. A partire dall’esperienza nei suoi Beni, la Fondazione promuove la campagna di sensibilizzazione #FAIperilclima. Questa è volta a far conoscere al pubblico le conseguenze della crisi climatica. Inoltre, vuole diffondere buone pratiche per contribuire ad arginarle. La scelta di ospitare a Villa Necchi la proiezione di alcune delle fotografie più iconiche della mostra “Non c’è più tempo” e di organizzare questo incontro va proprio in continuità con questo impegno. È un modo per ribadire ancora una volta che la crisi climatica è realtà: è qui, è ora e riguarda tutti.