Legambiente, Lipu-BirdLife Italia, WWF e Pro Natura replicano alle accuse di De Telegraaf,

“Solidarietà ai colleghi europei. Fondi e progetti sono tutti in chiaro, rigorosamente monitorati e rendicontati. Le lobby industriali che attaccano la società civile danno il segno di un mondo capovolto.”

Con queste parole, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia, WWF e Pro Natura hanno risposto all’articolo pubblicato il 22 gennaio dal quotidiano olandese De Telegraaf, che ha accusato le associazioni ambientaliste europee di ricevere fondi dall’Unione Europea per “orientare il dibattito in direzione verde”.

Le associazioni definiscono le accuse come “prive di fondamento” e ribadiscono la trasparenza dei finanziamenti ricevuti, tutti pubblicati sui siti ufficiali e sottoposti a rigorosi controlli e rendicontazioni. Questi fondi, sottolineano, sono destinati esclusivamente a progetti di protezione della natura e dell’ambiente, incluse attività culturali e di sensibilizzazione, necessarie per garantire un futuro sostenibile.

Le critiche provengono in particolare da una parte del mondo politico e da alcune lobby industriali e agricole, che accusano le associazioni di alterare gli equilibri politici. Le organizzazioni ambientaliste ribattono denunciando l’enorme sproporzione tra i finanziamenti destinati al settore industriale – ben 1,3 miliardi di euro annui – e i pochi milioni destinati al mondo ambientalista.

“Che le lobby industriali si lamentino è davvero il segno di un mondo capovolto”, dichiarano.

L’attacco, giunto in prossimità della discussione sul nuovo programma europeo Life, rivela, secondo le associazioni, l’obiettivo di minare il programma stesso – che rappresenta appena lo 0,006% del bilancio europeo – o di renderlo inaccessibile alla società civile. Questo tentativo mira a indebolire le organizzazioni che lottano per la tutela della natura, un pilastro fondamentale dell’identità europea e della sostenibilità del futuro.

“L’approvazione della Nature Restoration Law ha dimostrato che la cittadinanza europea è pronta a sostenere una transizione ecologica ambiziosa. Dobbiamo continuare su questa strada, evitando di cadere nelle trappole di chi ostacola il cambiamento e antepone gli interessi privati al bene pubblico”, concludono.