Nel 2023 la Metropolitana di Brescia ha compiuto 10 anni, durante i quali ha percorso 18 milioni di chilometri, trasportato 150 milioni di passeggeri e soprattutto fatto risparmiare 55 milioni di chili di Co2.
Una scommessa vinta, quella della città di Brescia e di Brescia Mobilità, che è iniziata nel 1987 e terminata con l’inizio dei lavori, nel 2003: non ci sono altre città europee, di medie dimensioni come Brescia, dotate di una metropolitana. La metro bresciana tra l’altro si distingue anche per efficienza e affidabilità e anche senza tornelli, registra uno scarsissimo tasso di “portoghesi”.
C’è però un altro aspetto interessante della Metro di Brescia, che possiamo definire non solo buona ma anche bella: proprio dal 2023, anno di Brescia Bergamo capitale della Cultura, la metro è diventata un vettore d’arte, portando sui treni le opere di diversi artisti urban. Ha iniziato Luca Font, proseguito Demsky e questo è l’anno di Joys.
Con il progetto “YARDA”, Joys regala alla città lombarda un’opera che si sviluppa su due binari, come già era accaduto in precedenza: un treno d’arte che diventa una vera e propria tela in corsa e un murale monumentale su uno degli edifici principali del deposito di Via Magnolini 3.
Lo storico deposito sta quindi diventando a tutti gli effetti il primo Metro Urban Museum d’Italia.
Yarda, il progetto di Joys sulla metropolitana di Brescia
Caratterizzato dalle sue inconfondibili geometrie, “YARDA” prende forma sia sul treno della metro, decorato esternamente per portare l’arte in movimento attraverso la città, sia sulla facciata del deposito, arricchita da tonalità di verde che si fondono con l’architettura circostante.
“Yard” nel gergo dei writer rappresenta un luogo di incontro e di creazione artistica, ma è anche un ambiente simbolico che esprime la sfida di “marcare il territorio” e lasciare un segno visibile in luoghi urbani molto frequentati. La terminazione “A” dona al termine l’accezione dello slang italiano che naturalizza il termine inglese, e con questo termine l’Artista vuole creare un ponte con la cultura storica del graffitismo nella sua accezione più autentica, collegandolo ai più contemporanei sviluppi ed evoluzioni come ben attestano le opere create.
“Il progetto di Metro Brescia – dichiara Joys – “mi ha ispirato sin dal principio. L’opportunità di realizzare un intervento pittorico su larga scala all’interno del deposito e, allo stesso tempo, creare un ‘treno d’arte viaggiante’ è per me una soddisfazione enorme. Questo treno, che porta il mio segno stilistico combinato con una tecnica grafica digitale moderna, viaggia insieme al pubblico, diventando un’opera in movimento, fruibile da tutti.”