Il conflitto avviato da Mosca corre anche in rete e l’ultimo blocco riguarda la piattaforma di Mark Zuckerberg. Il Cremlino, infatti, ha interrotto l’accesso a Facebook accusato di oscurare in maniera ingiusta i media russi. Una decisione che costerà a Meta svariati milioni di dollari di entrate considerati che gli utenti dalla Russia sono circa 66 milioni.
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Stando ai dati di Statista riportati da Forbes, Facebook avrebbe guadagnato 19,68 milioni di dollari per ogni utente europeo nel 2021. I calcoli sono presto fatti: l’autoesclusione della Russia dal circuito social costerà a Zuckerberg 3,6 milioni di dollari al giorno. Per un totale di 1,3 miliardi annui. In percentuale, dunque, senza Mosca i ricavi annuali totali di Meta potrebbero diminuire di circa l’1%.
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Le restrizioni di Putin hanno portato a una prima censura di alcune testate giornalistiche (come RT e Sputnik) a cui è seguito il blocco totale. All’annuncio del Cremlino, è seguito un tweet del presidente degli Affari Globali di Meta Nick Clegg lanciato online domenica 6 marzo. Il dirigente afferma come Facebook sia riuscito a intervenire sulla campagna di disinformazione messa in atto dalla Russia. E abbia sventato un tentativo di hackeraggio nei confronti di account dell’Ucraina.
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