È uno dei peccati di gola a cui molti non sanno resistere ma le patatine fritte possono anche essere cancerogene.
Tra i peccati di gola che a volte ci concediamo ci sono le gustosissime patatine fritte, magari accompagnate da qualche salsa. Attenzione, però, a come le cuciniamo perché possono diventare tossiche e causare problemi molto seri alla nostra salute. Come tutti i fritti, infatti, occorre limitarne l’assunzione per non appesantire l’organismo ma la frittura ha anche altri rischi.
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Il problema sta tutto nell’acrilammide, una sostanza notoriamente cancerogena che si produce quando si frigge. Un servizio andato in onda su RaiTre, infatti, ha posto l’accento sulla pericolosità della sostanza che è attenzionata anche dall’UE. L’intenzione degli organismi europei, infatti, sarebbe quella di intensificare i controlli e definire le soglie di sicurezza. Ma perché l’acrilammide è tanto pericolosa?
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Questa sostanza, prodotta con le fritture e l’abbrustolimento degli alimenti, varia a seconda del tipo di cibo. Per questo è difficile stabilire una soglia valida per tutti. Per evitare rischi, il consiglio è quello di preparare le nostre amate patatine fritte immergendole in acqua.
L’acqua, infatti, fa fuoriuscire l’amido contenuto diminuendo la reazione da cui si produce l’acrilammide. Anche la temperatura dell’olio, poi, è importante: è bene che non sia superiore ai 170 °C, preferendo olio EVO o di girasole alto oleico.
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