Il legame tra intestino e cervello è da anni al centro delle indagini scientifiche. Non è un caso che spesso chi soffre di malattie croniche intestinali deve fare i conti anche con ansia e depressione. Ora una ricerca dell’Humanitas spiega il meccanismo che sta alla base di questo problema.
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Come riporta Ok-salute.it lo studio fa luce sulla conoscenza del funzionamento del plesso coroideo, una delle barriere tra circolo sanguigno e cervello. Si tratta di una struttura cerebrale che di solito consente l’ingresso di sostanze nutritive e cellule immunitarie nel cervello. I ricercatori dell’Humanitas hanno scoperto il suo ruolo di membrana vascolare: una sorta di cancello che si apre e si chiude a seconda dello scenario circostante.
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“Lo studio dimostra che tale ‘cancello’ si chiude di fronte al pericolo di una forte infiammazione intestinale – spiega Sara Carloni. – In questo modo impedisce il propagarsi dell’infiammazione al cervello con conseguente sviluppo di ansia e depressione”. Un isolamento del cervello dal resto dell’organismo, insomma, che è responsabile di alterazioni comportamentali, tra cui l’insorgenza di stati di ansia.
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