La tecnologia ci fa sentire più sicuri e ci semplifica la vita, ma la nostra privacy potrebbe essere a rischio.
La tecnologia, ormai, fa parte della nostra vita quotidiana e la domotica ha cambiato le nostre abitudini facendoci sentire più sicuri. Tuttavia, il ‘lato oscuro’ ha a che fare con la nostra privacy e la tutela personale soprattutto se in casa ci sono dei bambini. Per esempio, una cosa che forse non tutti sanno è che anche nelle stanze d’albergo potrebbero esserci telecamere nascoste. La videosorveglianza è anche questo. Allo stesso modo, potrebbero essere presenti in casa di amici o persone a cui facciamo visita. E allora, come difenderci?
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Il primo passo, ovviamente, è capire se questi dispositivi sono presenti in una stanza e per farlo ci sono alcuni semplici accorgimenti da seguire. Tra i consigli di esquire.com, un primo modo è quello di puntare una torcia (va benissimo quella del cellulare) per illuminare il più possibile gli oggetti e gli arredi che ci stanno attorno. La luce, infatti, colpendo anche il più minuscolo obiettivo di una telecamera genera un riflesso che ci fa capire subito se siamo spiati.
È bene anche toccare i vari spazi, soprattutto gli anfratti più nascosti e la parte inferiore delle superfici. Un metodo più sofisticato, invece, consiste nel ricorrere ad alcune applicazioni specifiche che individuano i sistemi di videosorveglianza. Queste app scannerizzano l’ambiente e intercettano le frequenze delle eventuali telecamere segnalandocene la presenza. Attenzione, in particolare, a lampade e lampadari, rilevatori di fumo, vasi e bollitori: sono quelli i punti in cui potrebbe esserci un occhio indiscreto.
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Articolo di Paola M. Farina
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