Samuele LoGioco, fondatore di Smart Working Magazine, sta girando l’Italia con un van tecnologico per spiegare a tutti che lo smart working può essere la soluzione a tanti problemi delle piccole città italiane
A bordo di un van tecnologico allestito a ufficio e rispettoso dell’ambiente, viaggia alla scoperta dei borghi più belli del Paese, in compagnia del suo cane Paride, con la missione di trasmettere il messaggio che lo smart working e il digital sono la soluzione a tanti problemi delle piccole città italiane.
“VanWorking” è l’idea di Samuel Lo Gioco, 15 anni di esperienza nel settore ICT e fondatore di Smart Working Magazine, portale di riferimento per la cultura del lavoro del futuro.
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Grazie alla sua esperienza su temi come innovazione, digital e smart working, durante il viaggio Lo Gioco metterà la sua esperienza in campo per aiutare imprese e istituzioni che vogliono sperimentare le opportunità del lavoro da remoto e del digitale, veicolando il racconto dell’avventura tramite i social.
In particolare, VanWorking ambisce a far toccare con mano i vantaggi del lavoro agile e del digitale nel ripopolare piccole città, migliorare la vita dei cittadini con più servizi, attrarre turismo non solo in alta stagione, creare nuove imprese. E soprattutto, risollevare le zone emarginate della società, offrendo così al nostro Belpaese un’economia ben distribuita su tutto il territorio nazionale.
«L’idea è nata durante la reclusione forzata del lockdown che ha colpito tutta la nazione e da un desiderio di movimento e libertà. E dalla lettura di un articolo del World Economic Forum nel quale veniva annunciato che nei prossimi anni in Italia saranno riesumati 2mila borghi come luoghi per i lavoratori a distanza. Da questi spunti nasce l’idea di questo viaggio nel quale puntiamo a sensibilizzare istituzioni, imprese e cittadini sul potenziale dello smart working nel rilanciare l’economia di tutte le aree rurali emarginate», spiega Lo Gioco.
Lo smart working diventa allora lo strumento per sbloccare le infinite potenzialità dei borghi italiani: «Il ripopolamento dei borghi darebbe la spinta alle istituzioni e alle aziende di investire di più sui territori, creare servizi per i cittadini, nuove opportunità, spostando economia e consumi dai grandi ai piccoli centri. Pensiamo anche all’impatto per il fiorire del turismo: quanti stranieri sognerebbero di lavorare in un piccolo borgo italiano?», si chiede Lo Gioco.
Nel suo viaggio, racconterà anche la gastronomia, le attrazioni culturali, la storia, l’arte, le aziende e i protagonisti della pubblica amministrazione dei borghi e lo farà attraverso reportage, foto e video, che saranno pubblicate sulle pagine social.
Numeri del matrimonio vincente tra borghi e smart working
Il 16% degli italiani (circa 9,8 milioni) abita in piccoli borghi, sono più di 5mila i centri con meno di 5mila abitanti e, altro dato, il 54% del suolo nazionale è occupato da piccoli borghi. Numeri che si sposano perfettamente con quelli dello smart working che ha visto un’accelerata durante la Pandemia, con 5,35 milioni di persone che lavorano ancora oggi in parte da remoto, mentre sono potenzialmente 8,3 milioni gli italiani che ricoprono mansioni che possono essere condotte anche in smart working (dati Istat e Osservatorio Politecnico di Milano).
Le idee applicabili per diffondere il fenomeno dello smart working sono tante. Per esempio, si potrebbe promuovere il recupero delle tante strutture comunali dismesse per trasformarle in spazi per chi lavora da remoto, pensiamo ai coworking. Oppure, invitare gli influencer a lavorare nei borghi per aumentare la loro attrattività, e ancora, alleggerire la burocrazia edilizia per agevolare e motivare investimenti con progetti orientati al servizio dei cittadini che si trasferiscono per lavoro.
Lo smart working diventa anche lo strumento per permettere ai giovani di restare accanto alle loro famiglie: «Una delle libertà più desiderate dalle persone oggi è di poter lavorare nel luogo in cui vogliono. Lo smart working offre proprio questa libertà, ma bisogna cambiare ancora tanto sulla cultura delle aziende e delle istituzioni. Nel viaggio visiterò i borghi con gli occhi di uno smart worker, raccontando quello che il territorio può offrire ai lavoratori a distanza».
Tutte le proposte saranno discusse durante il viaggio, in tavole rotonde e mini eventi gratuiti, dove Lo Gioco metterà la sua esperienza a disposizione di aziende e istituzioni che desiderano saperne di più sul tema e scoprire come adottare lo smart working all’interno delle loro organizzazioni.
Un viaggio all’insegna dell’hitech e della sostenibilità
Il van con il quale viaggerà alla riscoperta dei borghi italiani, è un concentrato di tecnologia e sostenibilità. Grazie ai pannelli solari e a strumenti per l’accumulo e l’ottimizzazione energetica, è del tutto autonomo dalla corrente elettrica, mentre all’interno si presenta come un salotto tecnologico, dotato di connessione di qualità e di sistemi all’avanguardia per dirette streaming e video conference. In più il van offrirà Internet gratuito ai cittadini che vorranno lavorare nei pressi del veicolo.
In collaborazione con Save The Planet, sarà calcolato il consumo del carburante e, per compensare le emissioni di CO2, saranno piantati alberi e zone verdi nelle città italiane.
Il tour partirà dalla Toscana, con due prime tappe nei borghi senesi di Radicondoli e di San Casciano dei Bagni, per poi spostarsi verso Sud.
Il progetto ha ottenuto il patrocinio della Commissione Europea, di Save The Planet e di ANCI Italia..