L’importanza della rimozione dell’elastico della mascherina chirurgica

I rifiuti, soprattutto plastici, possono essere devastanti per la vita animale. Da anni è risaputo ad esempio di quanto siano pericolose le reti vaganti in cui rimangono intrappolati i pesci. Ora questo problema è destinato ad aggravarsi a causa della pandemia di coronavirus. Infatti la produzione di massa di mascherine ha portato tonnellate di esse a finire nelle acquee marine.

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Tuttavia le mascherine sembrano essere un problema anche nella terraferma. Gli animali possono infatti imbattersi in esse rovistando nella spazzatura rimanendo impigliati col becco e le zampe. Il fattore di pericolo è soprattutto rappresentato dagli elastici, ai quali gli animali possono rimanere impigliati facilmente.

Per questa ragione è stata lanciata la campagna “TAGLIA L’ELASTICO PRIMA DI GETTARE LA MASCHERINA NELLA SPAZZATURA”. Come suggerisce il nome il progetto, a cui aderisce, Licia Colò e alcune associazioni animaliste tra cui la Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli), punta a sensibilizzare le persone su questo problema. L’utilizzo della mascherina richiede attenzione e cura per lo smaltimento rimuovendo gli elastici prima di buttarle.

Soprattutto il problema fondamentale è il disinteresse di molte persone che invece di buttare le mascherine nell’indifferenziato le abbandonano per strada o sulle spiagge. La pandemia ha causato un drastico aumento  del cosiddetto pandemic trash, una delle peggiori minacce per la fauna. Lo dimostra il fatto che molti animali sono morti per ingerimento di guanti e mascherine.

Sarà necessario quindi che i cittadini si impegnino nel proprio piccolo a smaltire nel modo corretto guanti e mascherine. Cercando quindi non solo di rimuovere gli elastici ma gettando sempre negli appositi cassonetti i propri rifiuti.

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