Come vi avevamo anticipato, stiamo seguendo la vicenda dell’elefantessa asiatica al Bioparco di Roma che, secondo la denuncia social di un consigliere comunale, appariva in difficoltà e fortemente stressata.
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Oggi è arrivata la risposta ufficiale, via social, da parte del Bioparco di Roma:
Cari amici, a proposito del comportamento dell’elefante Sofia è opportuno fare delle precisazioni per mettere quei gesti che possono essere considerati manifestazioni di stress nella giusta prospettiva.
Sofia è un animale molto anziano, ha più di 50 anni e vive al Bioparco di Roma dai primi anni ’70, da quando probabilmente aveva 2 anni. Ha trascorso la maggior parte di questi anni insieme a Nelly la cui scomparsa, circa 10 anni fa, potrebbe averle creato la mancanza di un riferimento che l’altro elefante asiatico Lakshmi, a sua volta dal passato difficile (originariamente fu recuperata da un circo) e con cui condivide l’area, non è in grado di colmare.
Gli elefanti asiatici, infatti, sono animali altamente sociali: in natura vivono in piccoli gruppi familiari composti di sole femmine imparentate e guidate dalla femmina più anziana, la matriarca. Al pari di tutti i grandi eventi che hanno attraversato la lunga vita al parco di questo animale, la morte di Nelly ha rappresentato per Sofia la perdita della ‘sua’ matriarca nonché della compagna di tutta una vita.
E’ opportuno comunque distinguere tra i diversi comportamenti che si possono osservare: la testa appoggiata al muro unitamente alla proboscide appoggiata a terra, ad esempio, è una tipica posizione di riposo per gli elefanti; lo strofinarsi sulla porta producendo un effetto acustico, è un gesto per richiamare l’attenzione del personale che si trova nell’area interna del suo exhibit e con il quale ha stabilito un forte legame affettivo; indubbiamente il dondolare davanti alla porta è invece il segno di un’inquietudine che lo staff del Bioparco cerca con ogni mezzo di alleviare ogni qualvolta essa si manifesti. Quotidianamente il nostro personale zoologico svolge un lavoro importante mirato al benessere degli animali. Spesso infatti nel corso della giornata è possibile osservare Sofia e Lakshmi allungare la proboscide per raggiungere il fieno che viene appeso a 5 metri di altezza, oppure manovrare con le zampe una palla forata dalla quale fuoriescono semi vari. E ancora rami sparsi che gli animali possono rompere e masticare o buchi e fessure in cui i keeper nascondono il cibo così come la predisposizione di differenti tipologie di terreno dove potersi bagnare, infangare e cospargersi di sabbia. Un’offerta pressoché illimitata di stimoli olfattivi, visivi e tattili che rendono l’esistenza dei due animali il più confortevole possibile: è il cosiddetto arricchimento ambientale, un insieme di tecniche utilizzate ormai negli zoo di tutto il mondo che, grazie all’offerta di stimoli di varia natura incentiva il manifestarsi dei comportamenti naturali e aumenta il livello di attività degli animali.
L’utilizzo di queste tecniche permette, in alcuni casi, l’eliminazione di eventuali situazioni di stress, in altri le riduce fortemente.
Le cure che i nostri keeper e lo staff veterinario garantiscono sono continue e tutte rivolte ad assicurare il massimo benessere per i nostri animali”
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Preoccupano al Bio Parco di Roma le condizioni di una elefantessa asiatica, che secondo la denuncia di un consigliere comunale romano, rilanciate dalla stampa e dalla pagina Facebook dell’ENPA Roma, si troverebbe in condizioni psico-fisiche precarie.
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A denunciare la situazione Francesco Figliomeni, consigliere di Fratelli d’Italia e vice presidente dell’Assemblea capitolina, con un post Facebook.
“Stiamo seguendo da tempo la situazione all’interno della Fondazione Bioparco di Roma, il giardino zoologico piu’ antico d’Italia, che purtroppo negli ultimi tempi si dibatte in diverse difficolta -scrive il consigliere- (…) abbiamo presentato un’interrogazione al Sindaco per due problematiche distinte (…) La prima riguarda uno dei due elefanti asiatici femmina che, a causa di questi lunghi mesi solitari legati al lockdown della pandemia, presenterebbe dei sintomi di forte stress psico-fisico, riscontrata da comportamenti ripetitivi ed ossessivi di testate e sfregamento della testa sul muro e sull’andamento altalenante del corpo in maniera ripetuta nell’arco della giornata, che fa presagire un malessere comportamentale”
Il video associato alla nota stampa mostra in effetti l’animale intento a strusciare la testa contro il muro, un comportamento che non sembra naturale ma che per essere correttamente interpretato avrebbe bisogno di una valutazione da parte di esperti.
Una richiesta che, leggendo il prosieguo del post, è stata effettivamente fatta: si è richiesto l’esame da parte di veterinari competenti.
Seguiremo gli aggiornamenti del caso.