Nel 1971, il comandante Alan Shepard colpisce con una mazza da golf due palline, lasciandole rotolare sulla superificie lunare.
Il 5 Febbraio 1971, la missione Apollo 14 completa l’allunaggio. Si tratta della terza missione a completare l’allunaggio e la prima ad atterrare sugli altopiani lunari. Questo non ha fermato il comandante Alan Shepard, che si è reso protagonista di un episodio alquanto bizzarro, con due palline da golf.
Una pallina da golf nello spazio, la passione del comandante
Alan Shepard era un grande appassionato di golf. Una passione talmente irrefrenabile, da non arrestarsi neppure di fronte ad una missione sulla Luna.
Il comandante Shepard aveva costruito una mazza da golf con un bastone pieghevole, inizialmente pensato per raccogliere campioni di roccia lunare.
Al tempo stesso, aveva nascosto la testa della mazza dentro ad un calzino.
Così fu, allora.
Sceso dalla navicella, Alan Shepard diede sfogo alla sua passione, colpendo due palline da golf con la mazza da lui fabbricata.
Due palline, adesso entrambe localizzate
Il primo dei colpi di Shepard percorse 24 Yards del suolo lunare, andando a terminare la sua corsa in un cratere.
Il secondo dei colpi, invece, ebbe più fortuna. O, perlomeno, così credeva Shepard.
“La pallina ha percorso miglia e miglia” dichiarò, infatti, il comandante della missione.
A distanza di 50 anni, le immagini video del colpo di Shepard sono state analizzate, ricostruendo la traiettoria della pallina che aveva percorso “miglia e miglia”.
Sfortunatamente, la pallina superò la prima terminata in un cratere, ma non di molto. Percorse, infatti, 40 Yards. Un colpo meno sensazionale rispetto a quello previsto dal comandante.
Palline da golf e non solo…
Alan Shepard non fu l’unico ad aver depositato sul suolo lunare un oggetto bizzarro. Ad oggi, la presenza di due palline da golf sulla luna è senza dubbio particolare, ma non sono sole.
Secondo le stime, l’uomo ha lasciato i resti di navicelle spaziali e rifiuti per un totale di 181,4 tonnellate.
Allo stesso modo, Charles Duke, durante la missione Apollo 16, ha consegnato alle rocce lunari una foto di famiglia, mentre David Scott, della missione precedente, addirittura la piuma di un falco.