Al via l’undicesima edizione del Festival della Diplomazia di Roma con una novità importante, imposta dalle nuove sfide della pandemia. Con la Conferenza Stampa si aprono i lavori dell’edizione 2020.
Come sottolinea il segretario generale del Festival, Giorgio Bartolomucci, Diplomacy20 si adatta alle nuove modalità e si realizza attraverso la partecipazione in via telematica.
Ciò che potrebbe sembrare una debolezza, però, si riscopre come un vero e proprio punto di forza, un nuovo modo di rapportarsi ai temi che saranno al centro di questa edizione del Festival della Diplomazia.
Anche Giampiero Massolo, presidente del Comitato Scientifico, concentra l’attenzione sulla platea più vasta e sulla partecipazione più articolata che la modalità telematica ha da offrire.
La maggiore partecipazione diventa una risorsa fondamentale per affrontare al meglio i temi che si proporranno, a partire dal Reset Control.
Il Reset Control sarà il centro delle discussioni dei vari eventi in programma.
Un tema attorno al quale si muoveranno gli altri, dalla sostenibilità ambientale al multilateralismo economico.
Il Reset Control si dovrà raggiungere attraverso la collaborazione multilaterale degli stati, sottolinea Massolo.
Bisogna evitare, però, che questo si traduca in un’ossessione dei governi di “ripresa del controllo nazionale” che, al contrario contribuisce a restringere il mondo, laddove l’obiettivo rimane quello di “allargarlo”.
Se il multilateralismo è la risposta, allora, l’Europa assumerà un ruolo di prestigio.
Di questo avviso è Aurelio Regina, presidente onorario del Festival della Diplomazia. Si spera, infatti, che l’Europa riesca ad essere all’altezza del ruolo geopolitico che ricopre, attraverso norme condivise ed un rafforzamento della sicurezza internazionale.
Allo stesso modo, Carlo Corazza, direttore del Dipartimento Informazioni del Parlamento Europeo in Italia, allarga l’orizzonte della collaborazione internazionale. Con gli strumenti del New Green Deal, in attesa di risorse più adeguate, bisogna puntare ad un più robusto multilateralismo.
Luca Mastropieri, direttore dell’Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo, ribadisce, invece, l’importanza del Patto per le Generazioni. Inoltre, si mostra soddisfatto per la varietà di temi, oltre al Reset Control, che si inseriscono nell’ambito del Festival della Diplomazia.
Reset, un argomento delicato durante la crisi
Filtra sicuramente ottimismo sugli strumenti in grado di far riassorbire la crisi, ma c’è chi non nasconde che la pandemia ha posto l’Europa di fronte a competenza di cui non si era mai occupata.
Il capo della rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Antonio Parenti, ricorda che bisognerà fare i conti con lo scontro tra la realtà e le regole europee. Questo fa assumere al Reset Control un significato diverso.
Il reset non sarà un’operazione in grado di riportarci al 31 Dicembre 2019, ma un’occasione per crescere e superare la crisi.
Il multilateralismo dovrà, quindi, essere in grado di far raggiungere i traguardi da tutti desiderati, scacciando le ombre della sua presunta crisi.
In sua difesa scende Luca Sabbatucci, direttore generale per la mondializzazione e questioni globali, convinto dell’inesistenza di una crisi del multilateralismo. La felice conclusione del Recovery Fund e la possibilità per l’Italia di presiedere il prossimo G20, anzi, sono opportunità da cogliere per rafforzarlo ulteriormente.
L’essenza stessa della diplomazia è la capacità di far fronte alle emergenze. Diplomacy20 si pone questo obiettivo.