In questo momento c’è bisogno di “buona informazione”: ENEA lancia il progetto METROFOOD-RI per parlare di sicurezza alimentare e fake news ai tempi del Covid19
Il Covid19 non è certo la prima pandemia che l’essere umano si trova ad affrontare, mentre è sicuramente la prima “infodemia”: questo neologismo sta ad indicare la diffusione incontrollata di notizie in tutto il mondo su uno stesso argomento ed è stata accelerata (ed aggravata) dalla velocità dei mezzi di informazione e dai social network, per alcuni diventati un surrogato degli stessi.
Treccani definisce infodemia la “circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili”, in realtà parafrasando sappiamo bene di esserci trovati di fronte all’inadeguatezza di un sistema, quello della circolazione delle informazioni, che ha finito in alcuni casi per fare più danni del virus stesso.
METROFOOD-RI, nasce una banca dati su fake news e alimentazione
Una banca dati online di facile consultazione con buone pratiche, approfondimenti e indicazioni ‘science approved’ (‘a prova di scienza’) per offrire al mondo della ricerca, alle imprese e ai consumatori una corretta informazione sulla sicurezza alimentare e contrastare le fake news in questo momento di emergenza COVID-19. È l’obiettivo dell’infrastruttura di ricerca METROFOOD-RI (Infrastructure for Promoting Metrology in Food and Nutrition), coordinata dall’ENEA, che coinvolge oltre 2.200 ricercatori di 48 tra le maggiori istituzioni di 18 Paesi europei impegnate nel campo della sicurezza alimentare, qualità, tracciabilità dei cibi, contrasto a frodi, sofisticazioni e contraffazioni, impatti per salute, lotta alla fame e agli sprechi. Tra le ultime fake news confutate dalla scienza ad esempio le proprietà anticovid-19 di gargarismi con acqua e sale, dell’argento proteinato o della vasellina cosparsa sulle narici.
Sul portale di METROFOOD-RI – inclusa nella Roadmap ESFRI 2018 per il dominio Health and Food – i ricercatori dell’ENEA raccolgono documenti ufficiali, pubblicazioni scientifiche, factsheets, raccomandazioni e buone pratiche disponibili in diverse lingue, con l’obiettivo di fornire approfondimenti, costantemente aggiornati e utili ad analizzare i legami tra il coronavirus e l’alimentazione lungo tutta la filiera alimentare, dalla produzione primaria al consumo finale. Si tratta di una vera e propria sezione di approfondimento al COVID-19 con contenuti suddivisi in due sezioni, in base alla tipologia di utente: “Ricerca, Ispezione & Controllo” e “Produzione & Consumo”.
Covid19 e alimentazione, quali i collegamenti
“Malgrado non ci siano prove scientifiche della trasmissione del virus tramite il consumo di cibi, in questo momento è essenziale promuovere una corretta informazione a produttori e consumatori sui temi della salute, della sicurezza alimentare e della lotta allo spreco”, sottolinea Claudia Zoani, ricercatrice della Divisione Biotecnologie e Agroindustria e coordinatrice di METROFOOD-RI.
A giudizio dell’esperta, un’alimentazione ricca di sostanze nutraceutiche può favorire una migliore risposta del sistema immunitario contro il virus e contribuire a ridurre la vulnerabilità dell’organismo.
“Seguire una dieta salutare ed equilibrata ricca di nutrienti e sostanze nutraceutiche, applicare buone pratiche di preparazione, conservazione e consumo, mantenere le proprietà nutrizionali degli alimenti ed evitare contaminazioni, effettuare acquisti oculati e seguire appropriate procedure di conservazione per evitare sprechi alimentari, sono tutti comportamenti che possono fare la differenza in questa sfida”, conclude Zoani.
D’altro canto è importante supportare una maggiore conoscenza dei meccanismi di contaminazione sulle diverse superfici può essere importante per evitare la cosiddetta “cross contamination” e l’insorgenza di altre patologie, mentre sul fronte della lotta agli sprechi viene sottolineato l’aspetto degli acquisti indotti sull’onda emozionale.