#Iorestoacasa, le attività circolari che fanno bene al pianeta

Mercoledì 18 marzo sarà la Giornata Mondiale del Riciclo, giunta alla sua terza edizione in un anno veramente particolare come questo: guardando il lato positivo, l’isolamento forzato è un’occasione per dedicarsi alla famiglia e soprattutto per fare del bene al pianeta, liberi dai ritmi indiavolati che nella vita di tutti i giorni impediscono di concentrarsi su quelli che sembrano “dettagli”.

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Io resto a casa, tre modi per passare il tempo con l’economia circolare

Legambiente con il progetto ECCO (Economie Circolari di COmunità) aderisce alla Giornata Mondiale del Riciclo:
tema dell’anno #RecyclingHeroes, ovvero persone, luoghi e attività che ricoprono un ruolo importante nel contribuire al riciclo e alla tutela del pianeta. Per ECCO, progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per aumentare la consapevolezza sui temi dell’economia circolare, gli eroi del riciclo sono tutti i cittadini che in questo momento emergenziale non dimenticano, anche con piccole azioni quotidiane, di tutelare l’ambiente.
Tessuti, carta e scarti alimentari sono presenti in tutte le case, e spesso lasciati alle costose – e impattanti – pratiche di smaltimento. Eppure, per ognuno di loro, esiste una seconda possibilità. Parole d’ordine, riciclo, riuso, riutilizzo:

1)        La Ricetta di Carta: la cartapesta
Nell’ultimo anno, la raccolta differenziata di carta e cartone è cresciuta del 4%, superando i 3,4 milioni di tonnellate raccolte: ogni italiano avvia a riciclo oltre 56 kg di carta e cartone ogni anno (dati COMIECO). Vecchi giornali, carte regalo e buste di carta inutilizzabili possono però diventare maschere, sculture e ciotole di cartapesta.
Cosa ti serve?
Vecchi giornali
4 bicchieri d’acqua
1 bicchiere di farina (meglio se di riso ma va bene qualsiasi tipo)

Come si fa?
Partiamo dalla colla: in una ciotola stemperate la farina con qualche cucchiaio d’acqua cercando di sciogliere molto bene i grumi che si formeranno. Mettete il composto in un pentolino, aggiungete l’acqua rimanente e lavoratelo con una frusta. Ponetelo sul fuoco a fiamma bassa continuando a mescolare. Dopo 2 o 3 minuti, aggiungete una presa di sale che vi consentirà di conservare la colla per qualche giorno in più, in frigorifero, riposta in un barattolo di vetro. Quando la colla avrà raggiunto la consistenza desiderata, lasciatela raffreddare.
Taglia a strisce carta di giornale, riviste o volantini pubblicitari e scegli una superficie da rivestire (come una ciotola o un piatto). Immergi le strisce una alla volta nella colla fredda, eliminando quella in eccesso. Sistema le strisce sulla superficie che hai deciso di rivestire e spianale per bene usando le dita o il pennello in modo da evitare che si formino pieghe, grinze e rigonfiamenti. Ripeti la stratificazione per un minimo di tre volte in modo da creare una base solida. Alterna gli strati disponendo le strisce prima in orizzontale e poi in verticale. Lascia asciugare, meglio all’aria aperta, per qualche ora. Appena la superficie risulterà dura basterà staccare la creazione di cartapesta dall’oggetto “originale” e, con un po’ di carta vetrata, renderla più liscia, rimuovendo eventuali imperfezioni.  Al termine, se lo si vuole, è possibile colorare il nostro oggetto con tempere o applicare sulla sua superficie bottoni, corda o altri elementi decorativi di recupero.

2)       La Ricetta di pezza: la bambola
Sono 100 milioni le tonnellate di tessili prodotti all’anno nel mondo, e solo l’1% di questi viene riciclato: ogni anno finiscono in discarica per essere inceneriti 12 milioni di indumenti con emissioni di CO2 altissime. I vestiti, oltre ad essere una necessità, rappresentano una delle principali fonti di inquinamento. L’industria della moda è responsabile del 20% dello spreco mondiale di acqua e del 10% delle emissioni di CO2. Eppure, con vestiti e tessuti vecchi è possibile realizzare un evergreen del riciclo: la bambola di pezza.
Cosa ti serve?
Avanzi di tessuto
Fili di Lana o di cotone per i capelli
Carta o cartoncino per realizzare il cartamodello
Ago e filo
Come si fa?
Disegna la forma della tua bambola su uno straccio o realizza un cartamodello. Aggiungi un paio di centimetri circa attorno ai contorni per ottenere un certo margine di cucitura. Sovrapponi due pezzi di tessuto e tagliali seguendo il cartamodello o la linea tracciata sul primo straccio. Puoi bloccare il cartamodello sullo straccio con degli spilli per facilitare il ritaglio.
Cuci il contorno della bambola con ago e filo lasciando una piccola apertura per inserire l’imbottitura. Rovescia il corpo e imbottisci la bambola con vecchi pezzi di tessuto, di ovatta o con altro materiale di riciclo (come l’imbottitura di un vecchio cuscino). Adesso puoi finire di cucire la bambola e applicare dei punti cucitura tra gambe e braccia, per modellare gli arti. La bambola è pronta per la decorazione: usa bottoni, colori e pennarelli per decorare il volto, la lana per i capelli e stoffa colorata, ricami o uncinetti per creare il vestito.

3)       La Ricetta Antispreco: il dado vegetale
Oltre un terzo dei rifiuti urbani italiani è costituito dalla frazione organica: avanzi di cucine domestiche, ristoranti, bar, mense, nonché gli scarti di mercati rionali e di quartiere. L’umido rappresenta il 36% del totale della differenziata, con una produzione di 113 kg per abitante, ogni anno. Nei frigoriferi, gli alimenti che non possono essere consumati in tempo e gli scarti alimentari hanno spesso una seconda possibilità. Per esempio, con gli scarti delle verdure di stagione, si può preparare un dado vegetale fai da te che si mantiene in frigorifero per un anno.
Cosa ti serve?
350 g di sale
300 g di scarti di verdure di stagione
2 spicchi d’aglio
100 g di erbe aromatiche
250 g di cipolle
Come si fa?*
Si lavano e si tagliano grossolanamente gli scarti delle verdure poco acquose (parti dure dei broccoli, verze, carote, sedano, etc.) ed erbe aromatiche come salvia, rosmarino, timo, maggiorana, origano. Si pesa il preparato fino a raggiungere i 400g e si uniscono le cipolle e l’aglio. Poi si passa tutto al mixer per avere un battuto molto fine. Si aggiunge nella ciotola il sale fino e si scola il composto con l’aiuto di un colino a trama fine facendo fuoriuscire il liquido in eccesso (da usare come brodo).
Il dado è tratto! Va riposto in un barattolo di vetro pulito in frigorifero dove si conserva fino a 6 mesi, meglio se sterilizzato facendolo bollire in una pentola con l’acqua, oppure messo in un forno preriscaldato a 140 gradi per qualche minuto. Un cucchiaio di questo dado equivale ad un cubetto di dado industriale.
* Ricetta di Lucia Cuffaro

Se la cucina non è il vostro forte ma non volete rinunciare a riutilizzare gli scarti delle verdure, fatene la base per un piccolo orto: la parte terminale di lattuga e radicchio, per esempio, messa in acqua come fosse un fiore, si rigenera permettendoci di raccogliere nuove foglie con le quali preparare le insalate.

Restiamo in casa, ma teniamoci compagnia: segnala la tua idea green casalinga o le tue ricette di riciclo sui social del progetto ECCO attraverso l’hashtag #eccotuttotorna