Revenge porn, hate speech, shitstorm: questi neologismi sono entrati a far parte del nostro linguaggio di tutti i giorni e spesso sono associati a casi di cronaca. Possono essere tante facce di una stessa moneta, il cyber bullismo, una piaga che molto democraticamente interessa personaggi famosi e gente comune, ricchi e poveri, giovanissimi e non.
Quando un contenuto negativo -che si tratti di un meme o di una foto intima- finisce on line, l’incubo dei protagonisti è sempre quello di non riuscire più a cancellarlo e che di condivisione in condivisione diventi “eterno”. Per contrastare questo fenomeno è nata la start up Linkiller, sviluppata dall’azienda Tutela Digitale, che si occupa proprio di eliminare i contenuti sgradevoli e sgraditi dalla rete.
Come cancellare foto dal web (o altri contenuti sgraditi): ci pensa Linkiller
Gabriele Gallassi, una gioventù sul palco nella band dei Lunapop e in seguito una laurea in giurisprudenza, già co-fondatore di Tutela Digitale, e Sveva Antonini, avvocato specializzato in proprietà intellettuale e diritto delle nuove tecnologie, nel 2017 hanno deciso di creare questa start up proprio per difendere la reputazione “digitale” delle persone ripulendo la rete dai contenuti negativi che le riguardano.
Linkiller non è un collettivo di hacker, ma un gruppo di informatici, legali ed esperti di Internet che agisce nel massimo rispetto delle regole ma risolve problemi, come il famoso signor Wolf: cancellare foto private, rimuovere contenuti negativi o semplicemente obsoleti è il loro compito e a svolgerlo ci pensa una app, che a breve sarà anche disponibile sugli store.
La app monitora il web e localizza i contenuti negativi per aziende e privati eliminandoli o de-indicizzandoli da internet: una volta che il richiedente segnala il link sgradito, ne può poi controllare in tempo reale la rimozione tramite una piattaforma automatizzata. Il processo è comunque supervisionato dagli specialisti di Linkiller.
Come ha raccontato Gallassi a Agi Innovazione, a meno di casi particolari il processo si risolve in pochi giorni: in un anno sono stati rimossi dal web 2.500 articoli applicando il diritto all’oblio, eliminando quindi notizie che con il tempo non erano più di interesse pubblico. Tra i clienti di Linkiller, vittime di ricatti, vip, professionisti diffamati e fidanzati/e vittime di revenge porn.