Milano è una città in costante evoluzione, che negli anni è stata accostata a moltissimi settori come l’industria, la moda, il commercio e, soprattutto a una parola in particolare: il futuro. Non sorprende che sia stata considerata la metropoli più ‘smart’ d’Italia. Ecco cosa emerge dall’indagine di FPA
Milano è una città in costante evoluzione, che negli anni è stata accostata a moltissimi settori come l’industria, la moda, il commercio e, soprattutto a una parola in particolare: il futuro. Ecco perché non sorprende che sia stata considerata la metropoli più ‘smart’ d’Italia.
Lo conferma ICity Rate, il rapporto annuale realizzato da FPA (Forum PA), che studia l’evoluzione delle città dello Stivale da diversi punti di vista: i servizi funzionali, l’ambiente, l’economia, la governance e la società. Sul podio anche Firenze e Bologna, entrambe con una florida attività culturale e turistica.
Le città analizzate (107) sono state valutate in base a 15 ambiti differenti e secondo 107 indicatori aggregati nell’indice finale ICity index. Vediamo insieme cosa emerge dall’indagine.
Milano smart city, seguita da Firenze e Bologna. Roma al 15° posto
Ancora una volta (questo è il 5° anno di fila) Milano è la città più smart di Italia per tutta una serie di ragioni: imprese innovative, attività turistica e culturale, ricerca, occupazione (con una bassa percentuale di disoccupati), l’economia (i dati sono stati calcolati in base a 6 indicatori che analizzano la capacità di produrre ricchezza) e, per ultima ma non per questo meno importante (anzi), la mobilità ecologia e sostenibile.
Nella lista delle metropoli italiane più smart altri due capoluoghi, uno del Centro e l’altro del Nord Italia: stiamo parlando di Firenze e Bologna, che si sono distinte per una forte attività turistica e culturale, ma anche per la solidità della governance e una società partecipativa.
Firenze eccelle anche nella stabilità economica, istruzione, occupazione, energia e mobilità sostenibile, partecipazione civile, e, molto importante, trasformazione digitale. Mentre Bologna risalta per l’ambito energetico, ma vanno bene anche altri settori come istruzione, inclusione sociale, lavoro, trasformazione digitale, ricerca e innovazione.
Quello che emerge dall’analisi è che i posti ‘alti’ della lista sono occupati da città come Trento, Bergamo, Torino, Venezia, Parma, Reggio Emilia e Pisa. Roma si classifica al 15° posto (recuperando due posizioni rispetto all’anno scorso) potenziando ambiti come innovazione, istruzione, trasformazione digitale, turismo e cultura. Mentre la prima città del Sud Italia che compare in classifica è Cagliari, al 43° posto.