Pubblicare false recensioni su Tripadvisor, secondo la legge italiana, è un reato punibile con la reclusione. In una delle prime sentenze in materia di recensioni online, si è così espresso il Tribunale Penale di Lecce, condannando il responsabile della società PromoSalento a 9 mesi di reclusione e a 8.000 euro di risarcimento danni.
Il procedimento ha visto la nota piattaforma dell’ospitalità Tripadvisor costituirsi parte civile e collaborare con la giustizia italiana offrendo il supporto dei propri tecnici del proprio staff legale.
Il fenomeno delle false recensioni
Un fenomeno che ha sicuramente un forte impatto sul mercato ed è in grado di condizionarlo. Basti pensare che – secondo una ricerca – nel corso dell’ultimo anno il 79% dei consumatori ha letto almeno una falsa recensione e di questi l’84% non è stato in grado di riconoscerla. L’85% dei consumatori si fida del parere e del giudizio di altri clienti, il 73% se ne avvale soprattutto per scegliere negozi locali e di prossimità, quasi il 50% non considera attività o servizi con meno di 4 stelle.
L’incremento di una stella nel giudizio dei clienti può – secondo uno studio della Harvard Business School – incrementare i ricavi dal 4 al 9%. Le recensioni rappresentano uno dei più importanti fattori del “local SEO”, ossia condizionano le nostre ricerche quando cerchiamo un esercizio locale.
Tripadvisor parte civile
Nel 2015 le prime segnalazioni da parte degli albergatori, contattati da PromoSalento per acquistare pacchetti di false recensioni. Da quel momento, Tripadvisor ha bloccato più di 1.000 tentativi di invio di giudizi fasulli, relativi a centinaia di strutture paganti per questo servizio.
Manipolazione di email e account, oltre a una certa operosità nell’eludere filtri e controlli, non sono però sfuggiti al controllo incrociato dei tecnici di Tripadvisor.
Sulla società PromoSalento stava già indagando la Polizia Postale, per istanza di un ristoratore di Trieste, contattato con mail promozionali. L’indagine ha permesso di raccogliere prove sufficienti a portare il caso in tribunale. A quel punto Tripadvisor si è costituito parte civile e ha deciso di offrire la collaborazione del proprio team di legali.
E i ristoratori scorretti che hanno pagato per falsare le recensioni?
Tripadvisor li ha penalizzati. Nella gran parte dei casi con semplici azioni di declassamento. Ma in alcuni casi anche con il “bollino rosso”, ossia un vero e proprio messaggio di ammonizione direttamente sulla pagina della struttura, rivolto ai viaggiatori.
Una vittoria per Tripadvisor, ma soprattutto un precedente di portata globale, ripreso anche dalla stampa internazionale. La sentenza va anche oltre, correlando, per la prima volta, lo scrivere false recensioni addirittura con il reato di sostituzione di persona.