Oggi Google è sinonimo di web: una volta, 20 anni fa, nessuno ci avrebbe mai creduto. Soprattutto perchè si puntava ai contenuti e non alla ricerca.
A crederci sono stati Larry Page e Sergey Brin, anche se quando si incontrarono nel 1995 non si erano neanche simpatici: dopo qualche anno, nel garage di Susan Wojcicki (dipendente numero 16 e attuale capo di YouTube), sarebbe nato Googol, diventato Google per un errore di sillabazione.
Tante casualità dietro alla nascita di questo colosso, che oggi domina il settore con numerosi prodotti collaterali, dalla posta elettronica ai video alle mappe satellitari: il suo valore, raccontano quelli che c’erano nel momento della sua esplosione, è stato il coraggio di fare una cosa controcorrente e di farla bene.
Contro corrente perchè, come si diceva in apertura, ad attirare le inserzioni pubblicitarie e quindi i capitali erano i contenuti e Google non ne aveva nessuno.
“Hanno inventato servizi gratuiti straordinari. Ognuno di noi li usa dando in cambio i propri dati, che messi insieme forniscono informazioni su come si muove un’intera società”, ha sintetizzato Roberto Liscia, a capo di Netcomm, il consorzio del commercio elettronico italiano.
La sfida di Google, nei prossimi 20 anni, sarà superare sè stesso ed innovarsi: ci riuscirà?
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