I beni culturali al centro di un primo passo importante per il Lazio: lo scorso 26 luglio è stato firmato un atto di impegno per la realizzazione di un Centro di Eccellenza del Distretto tecnologico per i beni e le Attività Culturali del Lazio (Dtc), da Eugenio Gaudio, Rettore dell’Università ‘Sapienza’, alla presenza del vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio e del Presidente di Lazio Innova, Paolo Orneli.
Il Centro di eccellenza per i beni culturali comprende 8 tra i principali organismi di ricerca del settore ‘tecnologie per i beni e le attività culturali del Lazio’. Partecipano all’iniziativa, come partner fondatori, tutte le università pubbliche del Lazio (Sapienza, in qualità di capofila, Roma Tre, Tuscia, Cassino, Tor Vergata e Lazio Meridionale), insieme agli enti di ricerca Cnr, Enea e Infn.
Beni culturali: alcuni dettagli sul Centro di Eccellenza nel DTC
Il contributo erogato della Regione Lazio è pari a 6 milioni di euro in 3 anni: la somma complessiva prevede una prima fase per un milione e mezzo di euro dedicata all’attivazione del Centro, allo sviluppo di progetti di alta formazione, di ricerca e trasferimento tecnologico, alla creazione dell’anagrafe e dell’osservatorio sulle competenze e sulle risorse territoriali del Dtc Lazio. La seconda fase prevede 4,5 milioni di euro per il Centro di eccellenza: la cifra andrà a rafforzare il piano di avviamento.
I Corsi di Alta Formazione, i Master di primo e secondo livello, i Corsi per l’Apprendimento permanente, lo sviluppo di MOOC saranno gratuiti e permetteranno alla Regione di diventare a tutti gli effetti un polo di attrazione per i progetti innovativi relativi al settore dei Beni Culturali.
Per ora, i progetti di ricerca che saranno sviluppati grazie al Centro, sono 3:
– Sismi: tecnologie per il miglioramento della sicurezza e la ricostruzione dei centri storici in area sismica.
– Ecodigit: ecosistema digitale per la fruizione e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali della regione Lazio.
– ADAMO: tecnologie di analisi diagnostica e monitoraggio per la conservazione e il restauro dei beni culturali. Nel complesso delle cinque università si stimano orientativamente 800 ricercatori di ruolo con effettiva esperienza nel settore, 400 assegnisti, contrattisti e post-doc, oltre a un certo numero di componenti degli spin-off.
“La Regione Lazio, prima in Italia, scende in campo per sostenere e finanziare la prima grande azione di sistema nel settore della formazione e della ricerca nell’ambito delle tecnologie per la conservazione, la fruizione e la valorizzazione dei Beni Culturali. E lo fa, come ormai è consuetudine, chiamando a collaborare tutte le eccellenze del territorio che possono contribuirne allo sviluppo del tessuto economico e sociale, oltre a creare nuovo lavoro qualificato. Oltre 41 milioni investiti per la ricerca, formazione e impresa. Investiamo immediatamente 6 milioni che significano 800 ricercatori e 400 assegnisti. Persone in carne e ossa giovani, che grazie a questa scelta vengono messe nelle condizioni di poter fare il loro lavoro”- ha dichiarato il vicepresidente della Regione, Massimiliano Smeriglio.