Lilo in lingua hawaiana significa “generoso”. Con questo spirito, i due fondatori Clément Le Bras e Marc Haussaire hanno ideato un modello di business nel quale la metà dei profitti generati dalle ricerche degli utenti sono reimpiegati per finanziare progetti ambientali e sociali.
Come funziona Lilo, il motore di ricerca solidale
Può sembrare ambizioso, ma se pensiamo che ciascuno di noi, ogni anno, genera con le proprie ricerche circa 30€, si può comprendere quanto grande sia il volume di affari sviluppato dagli algoritmi dei grandi colossi del web. Perché non reimpiegare parte di questi profitti per iniziative sociali o ambientali? Questo è quello che devono aver pensato i ragazzi di Lilo.
Ma come funziona e che funzionalità offre Lilo, davvero è come cercare su google?
Nei fatti, sì. Lilo funziona grazie ad accordi diretti con Google, Yahoo e Bing (che gli affittano l’utilizzo dei propri algoritmi). Ogni volta che un utente effettua una ricerca, appaiono dei link commercialmente rilevanti. Lilo incassa profitti da queste visualizzazioni e trattiene un 20% per sostenere costi di comunicazione, il 30% per ripagare i server e il team di sviluppo. Il restante 50% è destinato interamente a progetti solidali.
Il vantaggio – non indifferente – è anche che non vengono raccolti dati personali o di profilazione e non sono utilizzati cookies per vendere dati a terze parti (quelli impiegati sono strettamente necessari al funzionamento del motore di ricerca) .Come avviene il controllo da parte della community?
Gli utenti hanno due possibilità: sostenere i progetti con le proprie ricerche o sottoporre essi stessi dei progetti da sostenere e finanziare.
Nel primo caso, una volta istallata l’estensione per il browser (nella home page, www.lilo.org, è possibile ottenere le estensioni appropriate per ciascun tipo di browser), l’utente riceve una goccia d’acqua (drop) per ogni ricerca effettuata. Sceglie quindi il progetto cui desidera contribuire, distribuendo le gocce d’acqua raccolte nel tempo. Ogni goccia d’acqua ha un valore che varia tra 0,002 e 0,003 € a seconda del numero di annunci nella pagina di ricerca e di quanto offre il marchio per visualizzare un annuncio. Lilo.org, ogni trimestre, trasforma il numero totale di gocce d’acqua in risorse per il progetto da sostenere.
Gli utenti possono inoltre candidare i propri progetti sulla Piattaforma. E’ necessario soddisfare 3 criteri di selezione: avere una propria community, una struttura legale e un progetto con un impatto sociale o ambientale. Una volta convalidato il progetto, Lilo lo inserirà tra i progetti da sostenere. Se incontra il successo (conferimento di gocce d’acqua dagli utenti), Lilo lo spingerà in avanti in modo che possa essere finanziato. Ogni settimana, lo staff inserisce un nuovo progetto nel sistema di “backing”.
Lilo è stato lanciato nel 2014 con una campagna di crowdfunding su Ulule.com.