“Digitali e solidali” è il nuovo contest video lanciato a Milano da Fondazione Ente dello Spettacolo, Corriere della sera Buone Notizie e Fastweb: l’obiettivo è quello di raccontare le buone notizie nate con il digitale. Non solo bad news, insomma, ma un nuovo modo attraverso internet di divulgare quanto c’è di positivo in Italia. E chi meglio dei giovani per farlo?
“Ci fa piacere parlare oggi di buone notizie e di giovani. Nel settembre dello scorso anno abbiamo lanciato una nuova sfida: secondo una convinzione diffusa le buone notizie non farebbero vendere i giornali. Noi abbiamo dimostrato con il nostro inserto, interamente dedicato alle buone notizie, che il giornale funziona comunque, e anche meglio. Ai lettori piace leggere le buone notizie” – ha spiegato Elisabetta Soglio, responsabile dell’inserto del Corriere dedicato proprio alle Buone notizie nell’ambito del contest “Digitali e solidali”.
“Vogliamo dimostrare che si può raccontarle senza scadere nel buonismo. Con questo contest vogliamo anche arrivare a raccontare che la rete e internet non sono solo origine di mali o sfogatoio per le frustrazioni di tanti. Vogliamo rivolgerci ai giovani e chiedere a loro di scovare e raccontare le buone notizie nate col digitale” – ha poi aggiunto.
“Digitali e solidali”: ecco come partecipare
A raccolta tutti i giovani registi che, entro il 31 luglio potranno presentare video che raccontino come il digitale e internet possano migliorare la vita di tutti i giorni. Il bando sarà aperto il 1° di giugno (sul sito della Fondazione): saranno selezionati i 10 lavori migliori e presentati al Festival del cinema di Venezia, dove potranno essere valutati da una giuria presieduta dal regista Salvatore Mereu. Il contest video sarà presentato anche al Festival del cinema di Pesaro e al Festival del cortometraggio di Trieste. I vincitori saranno annunciati a ottobre a Castiglione del Lago, nell’ambito dei festeggiamenti per i 90 della rivista del Cinematografo.
“Il progetto nasce da un lavoro che fondazione ente dello spettacolo porta avanti da tempo – ha raccontato Don Davide Milani, presidente della Fondazione -. I giovani devono capire che non tutto è un colpo di cellulare sulla realtà: tutto ha una semantica e il problema si pone quando una comunicazione video viene usata in modo strumentale da terzi. Questo è un problema di alfabetizzazione video che vogliamo affrontare. Di solito si racconta il problema; noi, invece, vogliamo mettere al centro la soluzione. Ci siamo inventati questo contest in cui chiediamo di raccontarci con dei brevi video le buone notizie che sono possibili grazie alla rete, alla tecnologia. Vogliamo far vedere come grazie a questi strumenti sia possibile fare anche del bene. C’è speranza in questo paese, lo possiamo dimostrare. E le migliori speranze sono nate in ore buie come quelle che stiamo vivendo”.
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