Il disco in vinile è da sempre uno degli oggetti più ricercati, soprattutto dai collezionisti. Introdotto sul mercato statunitense negli anni ’50, è stato per circa vent’anni il più diffuso riproduttore audio. In tantissimi salotti il giradischi deliziava diffondendo musica in tutta la stanza, per il piacere di tutta la famiglia, degli amici, ma anche semplicemente del singolo.
Oggi possiamo rivivere ancora quell’epoca, anche se in versione moderna: grazie a Rebeat Innovations, una nuova startup austriaca fondata da Guenter Loibl, che promette il ritorno del disco in vinile, questa volta però in alta definizione.
Disco in vinile: ecco come Rebeat Innovations ci riporta negli anni ’50
Dal disco in vinile alle musicassette, fino al cd e ai nuovi strumenti di riproduzione audio: è evidente come l’evoluzione digitale abbia rivoluzionato il nostro modo di ascoltare la musica. Sappiamo bene quanto sia cambiato anche il mercato musicale: oggi, infatti, è sempre maggiore il numero di utenti che utilizzano servizi e piattaforme di streaming come Youtube, Apple Music, Spotify.
Questo ha causato un calo notevole delle vendite dei cd, tanto che in alcuni negozi sono già spariti dagli scaffali. Sembra invece che, negli ultimi tempi, ci sia stata una ripresa del disco in vinile, tornato in voga anche in Italia (dati FIMI).
L’obiettivo di Rebeat Innovations è quello di realizzare, entro il 2019, un nuovo tipo di vinile ad alta definizione, garantendo una migliore qualità della riproduzione (a livello di suono) e delle varie copie di LP, senza utilizzare materiale tossico.
Come? La startup austriaca ha brevettato un meccanismo di produzione che sfrutta un sistema laser, nonché la conversione dei file musicali in una mappa topografica 3D. I dischi potranno essere ascoltati sui giradischi già in commercio, anche se Rebeat Innovations prevede di creare una propria linea di piatti Hd.