Sono da poco terminati di gironi di qualificazione volti a selezionare le squadre protagoniste del progetto Football tournament for social cohesion. L’iniziativa, promossa da SAV (Sport Against Violence), insieme all’associazione Un Ponte per, si svolgerà ad Arbat, nel campo per i rifugiati siriani e vedrà cimentarsi nel calcio tantissimi ragazzi.
Ventuno partite sono state disputate dal 1 all’8 novembre ed ora tutto è pronto per il fischio d’inizio del Football Tournament for social cohesion, in programma nella prima metà di dicembre. Ma di cosa si tratta e qual è lo scopo di questa importante manifestazione sportiva voluta da Sav e Un Ponte per?
Il particolare torneo, si svolgerà a circa 20 km da Suleymaniyah, centro in cui abitano circa 6000 persone, di cui oltre 1000 minori. Obiettivo del Football Tournament for social cohesion, dunque, è quello di creare un momento di confronto e di socializzazione tra gli abitanti del campo profughi siriani e tra le popolazioni dei paesi circostanti, così da poter abbattere quel muro di diffidenza che li separa.
La manifestazione consisterà in un torneo di Calcio a 7, nel quale saranno coinvolte 8-10 squadre – selezionate negli appositi gironi dei quali abbiamo parlato in precedenza – formate da ragazzi tra i 16 e i 27 anni, appartenenti al campo di Arbat e alle zone limitrofe. I ragazzi si divertiranno, si cimenteranno nel gioco del calcio e, soprattutto, avranno modo di conoscersi, di fare amicizia, di integrarsi.
“Lo sport e il gioco crediamo siano elementi essenziali di questo processo, essendo in grado di coinvolgere le persone indipendentemente dalle loro caratteristiche individuali e di educarle al rispetto dell’altro, di regole condivise e della pacifica risoluzione delle controversie che possono nascere dall’interazione”, è il messaggio che Sav ha voluto lanciare in prossimità di questo evento sportivo tanto importante.
A contribuire alla realizzazione del Football Tournament for social cohesion sono stati, oltre a Un Ponte Per , CDO e Fursa Project.