Speciale sull’Associazione Sport Against Violence da anni impegnata in progetti contro la violenza basati sullo sport e realizzati nei territori dell’area mediterranea e mediorientale, in particolare in Iraq e Kurdistan iracheno.
L’evoluzione può essere necessaria soltanto a colui che si renda conto della sua situazione e della possibilità di cambiarla, e si renda conto che ha dei poteri che non usa e delle ricchezze che non vede. Ed è nel senso della presa di possesso di questi poteri e di queste ricchezze che l’evoluzione è possibile
scriveva Gudjieff, uno dei massimi pensatori del XX Secolo.
Così la necessità di fare “meglio” e del “nostro meglio” nell’impegno quotidiano rispetto al prossimo, vicino o lontano che sia, diventa uno dei primi passi verso l’evoluzione, che diventa innovazione.
Per questo Evolve, al pensiero di Innovazione è Evoluzione, ha deciso di dedicare un’intera sezione ai progetti di Sport Against Violence: progetti di pace, solidarietà e sport all’insegna della pace, iniziative che con particolare focus in Italia e Medio Oriente, mettono al centro la pratica sportiva come peacebuilding per dare vita al dialogo e all’incontro in contesti di guerra o privazione, attraverso il gioco.
Se infatti a livello individuale, la partecipazione all’attività sportiva può migliorare l’autostima e la fiducia in se stessi, promuovere empatia, tolleranza, cooperazione e abilità sociali, nel campo della promozione della pace, lo sport è definito in senso ampio come quell’insieme di attività che favoriscono il benessere fisico, l’inclusione e la salute mentale, tra le quali: il gioco, la ricreazione, gli sport organizzati, gli sport competitivi e gli sport o giochi tradizionali (United Nations, Sport for development and peace: towards achieving the millennium development goals, 2003).
Dall’individuale all’universale, lo sport ha quindi la capacità unica di superare confini, di rendere uguali tutti i partecipanti, di fornire uno spazio sicuro dove le controversie possono essere risolte pacificamente: una buona pratica che quotidianamente viene portata avanti da Sport Against Violence e dalla sua rete di attivisti, una buona pratica che Evolve ha deciso di sostenere con approfondimenti settimanali, come un’evoluzione (e un’innovazione) verso la pace. Una maratona di pace in cui nessuno deve rimanere indietro.
L’associazione Sport Against Violence
L’Associazione Sport Against Violence è da anni impegnata in una serie di progetti nell’area mediterranea e mediorientale, in particolare in Iraq e Kurdistan iracheno.
Membro dell’Iraqi Civil Society Solidarity Initiative (ICSSI), a partire dal 2009 ha partecipato a diverse conferenze internazionali di coordinamento e programmazione strategica (2009 Erbil, 2014 Oslo, 2016 Istanbul, 2017 Sulaymaniyah) e al World Social Forum di Tunisi nel 2015, organizzando workshop e gruppi di lavoro sul tema sport e nonviolenza.
SAV ha inoltre realizzato training per trainer dando l’impulso alla nascita dei primi running club a Erbil e Baghdad e ha supportato l’organizzazione di diverse gare sportive in varie città (Erbil, Bassora, Baghdad, Mosul), dalle quali sono nate le esperienze della Maratona Internazionale di Erbil (la cui VII edizione si terrà il 27 ottobre prossimo) e della Mezza Maratona per la Pace di Baghdad (il prossimo 25 novembre ci sarà la III edizione).