Lo scorso 27 ottobre, nel Kurdistan Iracheno, si è svolta la Maratona di Erbil, sesta edizione di un evento promosso da Sav (Sport Against Violence), nonché un’altra bella occasione per correre all’insegna della pace.
Quest’anno la partecipazione è stata minore a causa degli scontri tra esercito iracheno e milizie sciite da una parte e Pashmerga curdi dall’altro, attualmente in corso nel territorio del Kurdistan. Anche il percorso è stato ridotto a causa degli scontri, da 42 a 10 e 5 chilometri. Ma nonostante tutto, la Maratona di Erbil si è corsa e 1600 podisti (uomini e donne insieme) sono comunque riusciti a parteciparvi.
Come Nicola Visconti, direttore di Sav, ha dichiarato, la Maratona nel Kurdistan Iracheno è un “miracolo dello sport”. “Abbiamo chiamato a raccolta atleti, ONG, università, associazioni e club sportivi da tutto il mondo” e da tutto il mondo hanno risposto perché il nostro obiettivo è diffondere i principi della pace e della tolleranza e tutto questo, oggi è successo. La gente di queste zone – ha continuato il direttore di Sav – non deve sentirsi abbandonata, ha bisogno di non sentirsi dimenticata”.
A vincere la Maratona di Erbil è stata Amal Khidir, ragazza di Kirkuk, che ha lanciato un importante messaggio al mondo intero. Dopo aver corso per più di due ore, a causa della strada impraticabile, Amal Khidir ha tagliato il traguardo e si è avvolta nella bandiera curda.
“Alzo la bandiera del Kurdistan. La presento alla città di Kirkuk dove è stata calpestata dai veicoli (dell’esercito iracheno, ndr.). Questo gesto ci ha molto addolorati. Ma speriamo che altri atleti la mostreranno in tutto il mondo”.
Il prossimo appuntamento, con Sav (Sport Against Violence), nel Kurdistan Iracheno, è previsto per il 12 dicembre 2017, con un torneo di calcio nel campo dei rifugiati siriani di Arbat. Il 2 dicembre, inoltre, è in programma un’altra maratona per la pace a Baghdad.