A meno di una settimana di distanza dall’attentato di Manhattan, lo scorso 5 novembre, la Grande Mela ha dimostrato di non aver paura e coraggiosamente è scesa in strada in occasione dell’attesissima Maratona di New York.
Non è la prima volta che la gara podistica si svolge a distanza di un grave evento: ironia della sorte, già nel 2011, i newyorkesi non avevano rimandato la maratona in seguito al crollo delle Torri Gemelle. Ci risiamo, purtroppo. Ma, ancora una volta, la Grande Mela torna a dimostrare il suo coraggio, la sua voglia di non arrendersi, di non farsi imprigionare dalla paura e i 53.000 partecipanti provenienti da 125 Paesi (di cui 3002 italiani) ne sono la conferma.
E una ricompensa a tutto questo c’è stata: sì, perché, a distanza di 40 anni, a vincere nella categoria femminile è stata proprio una podista americana. Si tratta di Shalane Flanagan, 36enne statunitense, bronzo olimpico nel 2008 a Pechino e sesta classificata ai Giochi di Rio 2016, che, il giorno prima della Maratona di New York, aveva dichiarato che, in caso di vittoria, quella sarebbe stata la sua ultima gara, a chiudere una bellissima carriera.
La Flanagan ha svolto la corsa in due ore, 26 minuti e 53 secondi, battendo tutte le sue avversarie, compresa la keniana Mary Keitany, vincitrice delle ultime 3 edizioni.
L’ultima donna americana a vincere la Maratona di New York era stata Miki Gorman – scomparsa due anni fa – nel 1977.E quest’anno, la vittoria della Flanagan, evidentemente emozionata al termine della competizione, arriva a pennello, per incrementare, ancora di più, nei newyorkesi, la voglia di guardare avanti e la voglia di vincere, anche sul terrore.
A vincere la Maratona di New York, nella gara maschile, invece, è stato il keniano Geoffrey Kamworor, due volte campione del mondo nella mezza maratona. Dopo un testa a testa impegnativo con Wilson Kipsang, il keniano è riuscito a prevalere e a tagliare per primo il traguardo.
Terminata la Maratona di New York, assegnata la medaglia di vincitori a Shalane Flanagan e a Geoffrey Kamworor e dimostrato al mondo intero che la corsa va oltre ogni cosa, anche oltre il terrore, New York riparte più positiva di prima.