L’ecosistema di servizi digitali ha pubblicato la Relazione annuale di impatto economico, sociale e ambientale dell’impresa
Dicembre, si sa, è tempo di bilanci e nuovi propositi. Sara Malaguti, ex borsista classe 1984 e ideatrice di Flowerista, ecosistema di servizi digitali che accompagna i creativi verso la realizzazione del proprio sogno imprenditoriale, ha pubblicato la Relazione annuale di impatto economico, sociale e ambientale dell’impresa redatta con il supporto di una survey somministrata alla sua community. L’obiettivo? Ricercare insieme a tutte le persone e organizzazioni parte di Flowerista gli strumenti e le modalità affinché vi sia allineamento tra il desiderio di fare impresa e la possibilità di farla davvero.
Si riduce la distanza tra idea e azione
I risultati confermano che, grazie a Flowerista, si sta riducendo la distanza tra idea e azione. Il 70% tra coloro che non possiedono ancora una partita iva afferma di voler avviare una propria attività a breve, dopo un percorso di consulenza formativa e strategica.
“Flowerista è un ecosistema di cultura diffusa composto da artigiani e freelance creativi che, lavorando con la propria creatività, danno vita a brand unici, diversi da quelli dei competitor, non tanto perché arrivano prima o hanno prezzi più vantaggiosi, ma in quanto basati sulla propria personalità. E l’obiettivo di Flowerista è proprio questo, aiutare le persone a realizzare un brand da zero a cento con un immediato sbocco sul mercato” commenta Sara Malaguti, founder di Vivarium e ideatrice di Flowerista.
Flowerista, Relazione di impatto 2021: i risultati
Dall’analisi emerge una retention rispetto all’anno precedente pari al 28%, giustificata da una serie di risultati che avvalorano l’impatto positivo innescato dalla consulenza fornita da Flowerista. Il 60% dei clienti intervistati afferma che il numero dei propri clienti è aumentato nell’ultimo anno. Il 62% ha avviato nuove collaborazioni (il 28% trovate grazie alla vetrina sul sito Flowerista). Il 27% afferma che nel 2021 il fatturato è cresciuto rispetto all’anno precedente; l’80% afferma di aver migliorato il proprio rapporto con il digitale. Il 93% afferma di aver appreso nuovi concetti e nozioni sul mondo digitale. Il 77% di riuscire a gestire meglio il proprio tempo e con meno stress.
L’innovazione parte dal basso
I dati dimostrano che l’innovazione delle industrie creative parte dal basso, da chi sceglie di investire le proprie risorse sulla realizzazione di un progetto imprenditoriale nuovo, partendo da zero. Nella maggior parte dei casi, infatti, non esiste un mercato di riferimento online, esistono solo strumenti utili a originare un’innovazione disruptiva.
In questo scenario il miglior alleato, secondo Flowerista, è il Digitale Gentile. L’opportunità di formarsi, aggiornarsi, fare rete, ottenere visibilità e internazionalizzarsi, attraverso il web. Questo nell’ottica di un’intelligenza diffusa da cui tutti possono attingere con l’ingresso all’interno di una community.
I progetti futuri di Flowerista
Con una crescita del 300%, dal 2018 ad oggi, la community di Flowerista ha avviato online oltre 100 brand creativi e venduto più di 250 corsi. ll 2022 sarà un anno di forte crescita con obiettivi ambiziosi. 30 storie di creativi italiani che stanno innovando il proprio settore con un approccio sensibile ai criteri ESG troveranno posto ne “La Creatività Gentile vol. 1”. Il manuale è in uscita a maggio 2022.
“Per Flowerista, realtà in attivo da sempre, il 2021 rappresenta l’anno della crescita più solida in cui, quella che un tempo era un’intuizione, oggi si è trasformata in una realtà che comincia a dare i primi frutti: sono aumentate le iniziative diversificate dedicate ai supporter, clienti e non clienti. Tutta la divulgazione e il coinvolgimento che parte dalla nostra community ha, infatti, un effetto su tutti, pure sui lettori esterni”, dichiara Sara Malaguti, founder di Vivarium e ideatrice di Flowerista.
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