Il web consente anche questo: frequentare l’università o formarci ovunque ci troviamo, da qualunque dispositivo, gratuitamente o quasi. Si chiamano MOOC (Massive Open Online Courses) e consentono a chiunque di usufruire di contenuti didattici, generici o specifici, su qualunque argomento.
La buona notizia è che negli ultimi tre mesi, 200 atenei hanno immesso in rete più di 600 nuovi corsi online. Tra questi anche 7 università italiane. Non solo l’Università di Stanford, il MIT o la Boston University ma anche il Politecnico di Milano, Cà Foscari di Venezia, La Sapienza di Roma.
La cultura aperta cresce grazie al web. Parliamo di circa 750 università che negli ultimi 6 anni hanno messo in rete più di 8.000 corsi in tutte le lingue.
Si va dall’informatica alla matematica, dalle materie umanistiche alle scienze sociali, dalla medicina all’economia, ma anche ingegneria, storia dell’arte, sviluppo personale, design.
Ma come funzionano i MOOC? Come si accede?
I corsi offerti dalle università sono gratuiti o quasi e sono gestiti da piattaforme specializzate in formazione a distanza: Coursera, la più diffusa, associa più di 100 atenei di tutto il mondo, edX che propone i corsi di circa 50 università, oppure la berlinese Iversity che opera in raccordo con diversi atenei europei.
L’iscrizione ai portali è gratuita, così come l’accesso ai corsi e il rilascio delle app.
Frequentando e completando i MOOC universitari si possono ottenere dei certificates che attestano l’avvenuta formazione. I certificati gratuiti sono semplici attestazioni di partecipazione al corso online, non verificati e senza valore di crediti. I certificati verificati hanno un costo di rilascio che varia dai 50 ai 100 euro, richiedono una webcam per sostenere il test finale e conferiscono crediti universitari.
I MOOC hanno in genere una data di inizio e un periodo di validità. Questo per creare una classe virtuale con centinaia di studenti attivi, con il docente che partecipa al forum o invia frequenti aggiornamenti. Altri MOOC – come quelli di Udacity – offrono accesso libero, senza inizio e fine del corso. Ma sono maggiormente soggetti all’abbandono proprio perchè non si crea un gruppo di studio coeso e attivo.
Ma i MOOC restano uno strumento utile soprattutto per chi studia ancora a scuola: in Italia Oilproject e Khan Academy iniziano ad avere numeri di tutto rispetto, con quasi 1 milione di studenti che hanno usufruito di almeno un contenuto didattico.
Possiamo dire che è giunta l’ora di dire addio al professore di ripetizioni?